A Trieste le proteste No Green pass non si arrestano, a ferro e fuoco dopo che nella giornata di ieri, 18 ottobre, le forze dell’ordine hanno sgomberato il varco 4 del Molo 7 del porto cittadino. Il portavoce di questo movimento si chiama Stefano Puzzer. La richiesta era quella di ottenere tamponi gratuiti per i lavoratori non vaccinati, e quindi senza Green pass. Per poi passare subito ad alzare la posta: abolire il GP. “Altrimenti – ha dichiarato Puzzer – io non torno a lavorare”. (Continua dopo la foto)
Stefano Puzzer ha annunciato proprio nella giornata di oggi, martedì 19 ottobre, che è nato un nuovo movimento, il ‘Coordinamento 15 ottobre’. “Non dobbiamo arretrare di un millimetro – ha urlato ai manifestanti -. Non si molla, non ci si accorda con nessuno, non non dobbiamo andare a parlare con il Palazzo ma con la nostra gente. Il nostro motto è ‘quelli come noi non mollano mai'”. L’ex portavoce dei portuali ha poi annunciato una conferenza stampa del neonato movimento per oggi alle 17. (Continua dopo la foto)
Stefano Puzzer ‘Coordinamento 15 ottobre’ no Green pass, di cosa si tratta
“Attendiamo che chi ieri ha preso l’impegno di non fare ulteriori manifestazioni in cambio di un incontro con il Governo faccia rispettare gli accordi” ha ribadito il prefetto di Trieste, Valerio Valenti. “Bisogna convincere i manifestanti a far defluire la folla. Nella giornata di oggi i manifestanti avrebbero dovuto andarsene piano piano e raggiungere ciascuno le proprie abitazioni come da accordi. Avevamo stabilito un incontro con il governo in cambio di una nuova calma”. Puzzer però non sembra voler lasciare perdere: dalla piazza ribadisce che il Coordinamento è “per tutti i cittadini e i lavoratori italiani, non solo per quelli di Trieste. Agiamo per tutte le categorie in difficoltà in giro per il mondo perché la libertà di scelta è un diritto di tutte le persone del mondo”. L’obiettivo per l’ex portavoce dei portuali è sempre lo stesso: “Non cadere in strumentalizzazioni e far abolire il Green Pass”. Soprattutto, sottolinea, “non vogliamo che succeda come ieri. Abbiamo la responsabilità della sicurezza di tutti”.
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