Draghi verso le dimissioni? Per “Dagospia” è questa una settimana decisiva per il presidente del consiglio, che dovrà decidere se “restare alla guida del governo o dimettersi”. D’Agostino, senza mezzi termini, col suo solito linguaggio colorito, scrive che “l’ex governatore della Bce si è rotto i cogl** dello stato dell’arte. Ogni minuto, un casotto. Ogni giorno, una sceneggiata. Ogni settimana, un rospo da ingoiare”. A partire dal centrodestra, che chiede di “andare tutti insieme, come tre porcellini, a battere cassa a Palazzo Chigi”. Anche se “coerenza e dea ragione impongono che Draghi riceva da parte FdI, che è serenamente all’opposizione”, si legge nel “Dago Report”.
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Draghi minaccia dimissioni, retroscena bomba di “Dagospia”: “Cranio contro la scrivania”, l’ultimo rospo Mps
“Ma l’ira di Mariopio divampa quando è costretto, per il clima di rissa continua all’interno dell’esecutivo, a non rispettare gli impegni”, si legge sul sito di Roberto D’Agostino. In primis quelli con Bruxelles. La scadenza per la manovra fiscale non è stata rispettata: “Alla faccia di un premier celebrato per la sua capacità e autorevolezza (“Whatever it takes”), anche quest’anno l’Italia si è fatta riconoscere e l’ha squadernato a babbo morto”. Al Consiglio Europeo l’economista ha dovuto sorbirsi battute come «Caro Mario, come mai hai in maggioranza un partito come la Lega che vota a favore del muro anti-migranti proposto dai sovranisti polacchi?». Non solo, ad aggravare la situazione, a detta di ‘Dagospia’, ci sarebbe anche il leader di Forza Italia: “Aggiungere la demenza senile di Berlusconi che al presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, ha avuto la faccia tosta di raccomandargli Salvini e Meloni: “Garantisco io!””. Altra emicrania per Draghi? “Forza Italia, ormai spaccata come una mela: la corrente draghiana Brunetta-Carfagna-Gelmini contro la corrente sovranista-salviniana Ronzulli-Tajani-Mulè”.
“La volontà di Draghi di mandare tutti all’inferno”
Problemi anche per il segretario del Carroccio: “I legaioli di vecchio conio hanno recapitato il pizzino: ‘Caro Salvini, non puoi sparare in alto e poi andare da Draghi che ti molla l’ossicino: non sei più credibile'”. Un bel clima, insomma. Sempre ‘Dagospia’ scrive: “La volontà di Draghi di mandare tutti all’inferno viene montata anche dal suo staff, a partire dal sottosegretario Roberto Garofoli che gestisce il piano PNRR, su cui Mariopio ha messo la sua faccia in sede europea. Una gestione che sta accusando preoccupanti inefficienze e ritardi per cui il premier sta scaldando il suo consigliere giuridico Marco D’Alberti, considerato “fratello minore” di Sabino Cassese, che potrebbe presto prendere la poltrona di Garofoli. Al solo pensiero di aver caldeggiato la nomina dei tre ministri tecnici (Colao, Cingolani, Giovannini), Draghi sbatte il cranio sulla scrivania”. Ed è un problema serio perché senza un piano fatto bene non ci sarà alcuna erogazione dall’Europa. L’ultimo rospo che ha mandato fuori di testa il premier? “Dagospia” non ha dubbi: “Si chiama Monte dei Paschi di Siena”. Leggi anche l’articolo —> Draghi ai giovani: «A voi il compito di trasformare l’Italia. Con un pizzico di incoscienza»