È duello a distanza tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte. L’ultima stoccata arriva dal leader di Italia Viva, che a poche ore dalle nomine dei nuovi direttori Rai, che tanto hanno fatto adirare la guida del M5s, è stato intercettato di prima mattina dal Karaoke Reporter Dejan Cetnikovic. Renzi al settimo cielo ha intonato la canzone “Ragazzo Fortunato” di Lorenzo Jovanotti. E proprio sul finale il senatore toscano ha tirato una bordata all’ex premier. Quando gli è stato chiesto se accetterebbe di invitare Conte alla Leopolda, lapidario Renzi ha risposto: «No è per gente che fa politica!». Già sui social l’ex sindaco di Firenze aveva punzecchiato l’«avvocato del popolo».
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Renzi canta “Ragazzo fortunato” e sfotte Conte deluso dalla Rai. La “cura” Berlusconi
«La posizione grillina sulla Rai dimostra che non c’è bisogno di piani segreti per distruggere i Cinque Stelle: basta lasciar fare a Giuseppe Conte. Fa tutto da solo. Un anno fa mandava veline e immagini al Tg1, oggi annuncia che non andranno più in TV. È stato bello, grazie di tutto. In momenti come questi, un pensiero ritorna alla mente: sì, ne valeva la pena», aveva scritto su Facebook il leader di Italia viva. Un affondo arrivato dopo la notizia delle nomine dei nuovi direttori Rai, che ha galvanizzato Renzi e deluso Giuseppe Conte. «Non faremo più sentire la nostra voce nei canali del servizio pubblico, ma altrove», ha detto il leader del Ms in tono solenne. «Fuortes ha scelto di sottrarsi a qualsiasi confronto nelle sedi istituzionali, ha rinviato dapprima l’incontro richiesto nei giorni scorsi dal Cda e poi ha anche rinviato la convocazione già programmata davanti alla commissione di Vigilanza. Quanto al merito delle scelte aveva varie possibilità: ha deciso di continuare ad applicare la vecchia logica che prevede di tenere conto delle istanze delle varie forze politiche. Nell’applicare questo criterio, però, ha deciso di escludere, tra tutte le forze dell’arco parlamentare, compresa maggioranza e minoranza, esclusivamente il M5S, che è il partito di maggioranza relativa e rappresenta 11 milioni di elettori», ha detto l’ex premier. Conte si è poi chiesto «che ruolo ha giocato l’esecutivo in questa partita».
Bechis su “Il Tempo”: “M5S, Conte costretto dalla Rai allo sciopero della fama”
A fare dell’ironia sulla reazione di Conte parecchi. Tra gli articoli più irriverenti quello di Franco Bechis uscito stamani su «Il Tempo», dal titolo “M5S, Giuseppe Conte costretto dalla Rai allo sciopero della fama: niente più tv”. “Il Movimento 5 stelle da ieri ha deciso di scioperare per protesta contro la lottizzazione Rai che l’amministratore delegato Carlo Fuortes non ha loro consentito. Non è un errore di stampa, è proprio così: il movimento che nacque in rivolta contro il sistema dei partiti è furibondo per non avere potuto lottizzare in Rai come si stava preparando a fare, già seduto al banchetto della spartizione delle poltrone con tanto di tovagliolo al collo e coltello e forchetta impugnati per ritagliare la propria fetta di torta. Così Giuseppe Conte, riposto il tovagliolo nel taschino come una pochette, ha riunito la sua nuova piccola corte per fare l’indignato”, scrive il giornalista torinese. Ed effettivamente le parole di Conte fanno gola a Silvio Berlusconi, che ora che la partita del Colle sta entrando nel vivo, non vedeva l’ora di accogliere a braccia aperte il leader grillino. Perché, di riflesso, questo si può cogliere: vedremo Conte spesso sulle reti Mediaset. La “cura Berlusconi”, dunque? Si potrebbe definirla così. Soltanto ieri il Cavaliere aveva “lisciato il pelo” all’avvocato, elogiandone le doti da “normalizzatore” del M5s: «Ha un po’ il mio stile», ha confessato l’ex premier. «Questa scelta fa indubbiamente notizia: non poteva sperare in gesto più augurale il Cavaliere alla vigilia della grande corsa verso il Quirinale», commenta Bechis.
Critiche da ogni dove: chi ci guadagna è Berlusconi
Per un complimento che arriva, almeno dieci critiche giungono. Tanti hanno biasimato l’ex presidente del Consiglio per la sua presa di posizione: “Resta una buona norma per la politica non commentare le nomine dei direttori dei Tg Rai. Vale anche per Giuseppe Conte. Monica Maggioni e Simona Sala sono delle grandi professioniste, questo dovrebbe garantire tutti”, il tweet del senatore Pd Andrea Marcucci. A soffiare sulla polemica anche Ettore Rosato di Iv: «Non andremo più in tv”. Lo avevano già detto i 5 Stelle, ve lo ricordate? Poi si sono scelti canali, direttori e conduttori imponendo le dirette one-man-show da Palazzo Chigi. Conte era abituato così, non deve aver digerito bene il nuovo corso di Fuortes. Ma vedrete che anche stavolta durerà poco. Non hanno mai mantenuto una promessa: torneranno».
«Nostalgici delle nomine lottizzatorie, quelle sì, che avevano fatto quando Conte immeritatamente stava a Palazzo Chigi i Grillini strepitano sulle vicende della Rai. Quello che dicono Conte e company è ridicolo e patetico al tempo stesso. Hanno imposto, quando hanno avuto maggiore potere, scelte sbagliate sia nel campo del servizio pubblico radiotelevisivo che in altri settori. Dovranno rendere conto e ragione di tante loro malefatte e adesso si mettono a piagnucolare. Le parole di Conte sono irricevibili. Se poi non andranno più davvero in TV, ma vedremo se manterranno questo impegno, l’audience non potrà che trarne effetti benefici. Conte ha perso una ulteriore occasione per tacere», la riflessione del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri componente della Commissione di vigilanza Rai. Leggi anche l’articolo —> Berlusconi al Quirinale? Davigo a Dimartedì: “Mi vergognerei ancora di più di essere italiano”