La rivolta dei no vax contro il #Draghistan monta. I no Green Pass tornano a Roma. A più di un mese dall’assalto alla sede sindacale della Cgil, un vero attacco ad uno dei simboli della democrazia, la frangia estrema del movimento si è ricompattata. I manifestati si sono dati appuntamento sabato 20 novembre alle 15 al Circo Massimo. Come scrive “Il Fatto Quotidiano” il tam tam è in corso sui canali Telegram. E c’è apprensione per quello che potrebbe accadere: l’organizzatore, Nicola Franzoni, il leader di “Onda popolare”, noto per le sue esternazioni estreme, già denunciato per i disordini in piazza del Popolo, era stato fermato nell’agosto scorso dalle forze dell’ordine nei pressi dell’abitazione del presidente del Consiglio Mario Draghi a Città della Pieve, in Umbria.
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No Green Pass al Circo Massimo il 20 novembre: in testa alla protesta Nicola Franzoni, ecco chi è
I No Vax, quelli più agguerriti, non mollano. Riorganizzati dopo l’assalto alla Cgil, sono pronti a tornare in piazza a Roma. Lo faranno sabato 20 novembre, alle 15, nell’arena del Circo Massimo. Il loro grido di battaglia sarà sempre lo stesso: “Abolire il green pass, fermare il governo”. A capo della protesta Nicola Franzoni, l’imprenditore di Lerici, già noto alle forze dell’ordine. Il 30 settembre, ospite del programma “La Zanzara”, si augurava “un processo pubblico, un colpo di stato popolare, riappropriarsi del Parlamento”. L’obiettivo è portare in piazza un milione di persone: lo si capisce dai volantini e dai furgoncini col megafono per la città. Non è pensabile che si raggiunga una cifra del genere, ma anche replicare un dato come quello 16 ottobre scorso desta preoccupazione. In Questura a Roma c’è stata una prima riunione sul tema. Il Viminale non può sbagliare, sa di essere sotto la lente di ingrandimento dopo l’errore di valutazione del mese scorso. La Digos sta monitorando la situazione, l’allerta è massima. «Per il momento è più pubblicizzata che organizzata, ma il grado attenzione da parte nostra è molto alto», l’indiscrezione arrivata a «Il FQ».
«Appena distruggeremo la dittatura finiranno tutti a piazzale Loreto», i messaggi choc su ‘Basta dittatura’
Che il clima sia incandescente però è chiaro: «Appena distruggeremo la dittatura finiranno tutti a piazzale Loreto», è solo uno dei messaggi comparsi nella chat del gruppo Telegram “Basta Dittatura”. Lì son presi di mira politici (in primis il premier Mario Draghi), ma anche giornalisti, medici, infermieri e tutti coloro definiti “nemici della democrazia”, soltanto perché sostengono la campagna vaccinale e il Green Pass. Leggi anche l’articolo —> Telegram oscura “Basta dittatura”, il canale di propaganda dei No-Vax