Era inevitabile che sarebbe successo: anche la Serie A sta sperimentando una crescita esponenziale dei contagi e le rose di molte squadre sono ridotte ai minimi termini. I tanti positivi al covid-19 colpiscono il regolare svolgimento del massimo campionato italiano. Alcuni big match sono a rischio di sospensione, come risolvere questa situazione? L’obbligatorietà del vaccino è un’ipotesi che si sta prendendo seriamente in considerazione? Vediamo cosa sta succedendo ai piani alti della Serie A.
Obbligo vaccino calciatori: cosa c’è di vero?
Un dato di fatto c’è: i lavoratori “normali” per recarsi sul posto di lavoro devono essere in possesso del green pass e, quindi, anche del vaccino. Proprio negli ultimi giorni, il governo sta pensando di estendere il super green pass per tutti i lavoratori. Sarà il caso anche dei calciatori della Serie A? In effetti, i calciatori non sono altro che dipendenti di una società e potrebbero essere equiparati a tutti gli altri lavoratori. Per questo motivo, le regole dovrebbero valere anche per loro.
Tuttavia, nel calcio come nella società civile, non sono poche le persone che si rifiutano di farsi inoculare il vaccino. Infatti, secondo uno studio, i giocatori no vax presenti nel campionato italiano dovrebbero essere circa il 2%. Troppi, nonostante tutto. Gli interventi del governo si sono già fatti sentire nello sport più seguito d’Italia. Infatti, c’è stata la riduzione della capienza degli stadi al 50% all’aperto e al 35% al chiuso. Inoltre, gli spettatori dovranno indossare mascherine FFP2 ed essere in possesso del green pass rafforzato. Inoltre, a partire dal 10 gennaio, anche gli atleti di “sport di squadra all’aperto” potranno partecipare alle partite solamente se vaccinati oppure guariti negli ultimi 6 mesi.
Cosa succede ai giocatori non vaccinati?
Si stima che in Italia siano circa 30 i giocatori non sottoposti a vaccino. Dopo l’ultimo decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale alla Vigilia di Natale, non potranno più giocare solamente con un tampone positivo. Dovranno essere vaccinati oppure essere guariti. In ogni caso, il green pass diventerebbe valido solamente 15 giorni dopo la prima dose.
Sembra strano, ma anche alcuni giocatori vaccinati non potranno prendere parte alle partite. E’ il caso degli atleti che sono stati vaccinati con Sputnik, vaccino che non viene riconosciuto dall’Unione Europea. A causa di questa strana regola, non saranno utilizzabili in Serie A e non potranno neanche accedere ai campi per l’allenamento.
L’incertezza causata dal Covid-19 crea problemi anche ai tanti appassionati di sport e di scommesse sportive. C’è chi ad oggi non sa se riuscirà ad andare allo stadio a guardare la sua squadra preferita. Altri, invece, non sanno come affrontare i match considerando i tanti assenti. Ecco perché una guida scommesse potrebbe essere utile per capire come orientarsi in un momento storico che non permette di fare affidamento sui classici punti di riferimento.