La vaccinazione Covid influenza la fertilità? Quali sono invece gli effetti del Coronavirus sul corpo maschile e femminile sulla procreazione? Chiariamo subito che il vaccino non condiziona in alcun modo la capacità di fare figli. L’infezione da meno di 2 mesi invece incide. Vediamo insieme cosa dicono i recenti studi riportati stamani dall’Agenzia «Adnkronos».
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Covid e fertilità maschile, effetti dopo l’infezione: cosa dicono gli ultimi studi
Secondo uno studio pubblicato sull’«American Journal of Epidemiology» le possibilità di concepire un bambino diminuiscono per le coppie in cui l’uomo è stato infettato dal Covid nei 60 giorni precedenti: difatti la malattia potrebbe avere conseguenze sulla fertilità maschile. “I risultati indicano che l’infezione da SarsCov-2 negli uomini potrebbe essere associata con un calo a breve termine della fertilità e che la vaccinazione non condiziona la fertilità in nessuno dei partner”, dicono i ricercatori della Boston University School of Public Health e di altri enti. Gli stessi esperti rimarcano che non ci sarebbero “collegamenti tra la vaccinazione contro il Covid e una fertilità ridotta. Parallelamente, diversi studi hanno documentano che non c’è un apprezzabile collegamento tra la vaccinazione e i rischi di aborto spontaneo”. Mancano altri dati, ma appare chiaro che la possibilità di concepire un figlio nei 60 giorni successivi all’infezione diminuisce del 18%. Gli esperti giudicano fondata un’ipotesi: la febbre, che è uno dei sintomi del covid, può ridurre la produzione di spermatozoi. Un fatto comunque noto a tutti.
Allarme sulla capacità di erezione nell’uomo dopo la malattia
Già altri studi avevano messo in evidenza che ci fosse un rapporto tra il Covid e la fertilità. Come per qualunque infezione, anche dopo il Coronavirus i gameti maschili subiscono delle modifiche, che però sembrano essere transitorie. Nessun impatto invece da parte dei vaccini. In questi giorni si parla invece anche di uno studio americano che ha lanciato un allarme sulla capacità di erezione maschile e addirittura sulla possibile riduzione delle dimensioni del pene dopo aver contratto il Covid. È un fatto che emerge da una ricerca condotta dall’Albany Medical College e riportato dal World Journal of Men’s Health. Lì i casi di disfunzioni tra gli uomini sono stati molteplici. «Il motivo principale per cui pensiamo che questo possa accadere è qualcosa che in gergo chiamiamo disfunzione endoteliale. Riguarda quindi le cellule che rivestono i vasi sanguigni, che sono davvero importanti per la funzione di molti organi e che vengono infettate dal virus. Ciò significa che non sono solo i polmoni ad essere colpiti dal Covid. E poiché l’erezione è un evento che dipende dal flusso sanguigno, quando quei vasi sanguigni sono colpiti, si può avere la disfunzione erettile», le parole dell’urologa Ashley Winter. Leggi anche l’articolo —> Come si trasmette la variante Omicron e perché così rapidamente