Si continua a discutere del bollettino Covid che ogni sera puntualmente, ormai da quasi tre anni, ci segnala il numero dei decessi, dei nuovi nuovi positivi, dei ricoverati etc. Se ne è parlato ampiamente anche al programma «Stasera Italia». Nel corso dell’ultima puntata, in onda ieri, mercoledì 9 febbraio 2022, è intervenuta sul tema anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica delle Bioemergenze all’Ospedale Sacco di Milano. Per l’esperta, giunti in questa nuova fase della pandemia, con i vaccini che si sono rivelati efficaci e la curva in calo, è necessario distinguere i morti per Covid da quelli che, invece, sono spirati per altre cause, pur essendo risultati positivi al virus. Non solo…
leggi anche l’articolo —> Green Pass, Bassetti: «Se resta così in estate tutti in piazza»
Covid, alcune persone si potevano salvare: la critica pesantissima della Gismondo a “Stasera Italia”
Maria Rita Gismondo si è trovata d’accordo con il collega virologo Matteo Bassetti: la conta dei morti da Covid viene fatta male. «Ormai da quasi due anni dico che i numeri di questa pandemia sono stati calcolati in maniera errata. Vorrei sottolineare che ancora negli ospedali si ha questa conta dei decessi senza distinzione tra morti con Covid e morti per Covid», ha dichiarato la dottoressa. Qualche giorno fa Bassetti aveva detto sostanzialmente la stessa cosa: i numeri delle vittime in Italia secondo l’infettivologo risultano ancora troppo alti rispetto agli altri Paesi europei, sicuro del fatto che «in questa fase sono moltissimi i decessi con Covid e non a causa del Covid».
Secondo Bassetti: «Bisogna differenziare chi ha sintomi e segni del Covid, da chi invece è asintomatico per Covid e ha qualcos’altro». A «Stasera Italia» Maria Rita Gismondo ha affrontato poi anche la questione dell’importanza delle cure, che fatte tempestivamente possono sul serio fare la differenza. Da qui anche un’osservazione pesantissima, che non è passata in sordina.
«C’è una burocrazia così lunga…»
«Vorrei anche cogliere l’occasione per sottolineare un fattore molto importante di cui non si parla. Io mi chiedo se alcuni di questi morti, non certamente tutti, avrebbero potuto non essere morti ma guariti se finalmente si usassero gli antivirali e le terapie delle quali si parla poco. Per l’accesso a queste terapie c’è una burocrazia così lunga da vanificare il loro utilizzo», ha dichiarato in trasmissione la direttrice del Laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica delle Bioemergenze del Sacco di Milano. Leggi anche l’articolo —> “Fuori dal coro”, Crisanti e la bomba contro le case farmaceutiche: “Già nel 2020 sapevano…”