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Draghi al Senato attacca Putin: parole durissime, cosa ha detto

01/03/2022 13:01 - Aggiornamento 01/03/2022 13:06

«Forse Putin ci vedeva impotenti, divisi, inebriati dalla nostra ricchezza. Si è sbagliato, sì Putin si è sbagliato: siamo e saremo pronti a reagire, a ribattere. E non lo facciamo perché vogliamo difendere il nostro espansionismo aggressivo, questo lo fa lui, ma per difendere i nostri valori». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella replica alle comunicazioni, in Aula al Senato, in merito agli sviluppi del conflitto tra Russia ed Ucraina. Una presa di posizione netta, decisa, che non ha bisogno di alcun commento. L’ex numero uno della Bce nel suo discorso aveva già sottolineato che l’Italia non intende voltarsi dall’altra parte.

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Draghi, replica al Senato: «Forse Putin ci vedeva impotenti, divisi, inebriati dalla nostra ricchezza. Si è sbagliato»

Il premier Draghi, nelle comunicazioni del governo al Senato, ha detto che «l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea». L’economista ha spiegato:  «Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa e che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici. Le immagini delle bombe hanno messo fine a quell’illusione». La resistenza eroica del popolo ucraino e di Zelensky «ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili. Voglio ribadire, ancora una volta, tutta la mia solidarietà, quella del governo e degli italiani al Presidente Zelensky, al governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell’Ucraina».

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«Attacco ai nostri valori di libertà e democrazia»

L’aggressione «della Russia verso un Paese vicino ci riporta indietro di oltre ottant’anni, all’annessione dell’Austria, all’occupazione della Cecoslovacchia e all’invasione della Polonia. Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insieme. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire», ha detto Draghi. Nel suo intervento il premier ha voluto evidenziare però che la condanna a Putin, non è estesa a tutta la Russia. «Dobbiamo ricordarci che questo non è uno scontro contro la nazione e i suoi cittadini. Molti dei quali non approvano le azioni del loro governo. Dall’inizio dell’invasione, sono circa 6.000 le persone arrestate per aver manifestato contro l’invasione dell’Ucraina. 2.700 solo nella giornata di domenica. Ammiro il coraggio di chi vi prende parte. Il Cremlino dovrebbe ascoltare queste voci e abbandonare i suoi piani di guerra». Leggi anche l’articolo —> Ucraina, Draghi fa il punto sulle forniture di gas: «La Russia ci obbliga a scelte inimmaginabili»

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(Foto Sito Ufficiale Palazzo Chigi)

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