Non poteva che essere così: la politica italiana si è unita in un fronte comune per condannare l’avanzata della Russia in terra ucraina. O almeno, a parole. Sicuramente, il valzer di esponenti come Giorgia Meloni e Matteo Salvini, da sempre groupie di Vladimir Putin, non sta piacendo molto agli elettori. D’altra parte, però, non c’era alternativa. Immaginate se qualche leader occidentale si fosse schierato a favore di Mosca. Il fatto è che, anche se ufficialmente tutti sono contro, alcune dichiarazioni e soprattutto alcune votazioni lasciano intuire una posizione differente da quella raccontata.
Le posizioni dei politici rispetto alla guerra Ucraina-Russia
Il Partito Democratico non sta lasciando posto ai dubbi: è contrario alla guerra Russia-Ucraina e a tutte le azioni prese da Putin finora. “Non è vero che l’Europa non è unita. In pochissimi giorni ha dimostrato di saper esprimere una posizione unitaria e ferma, che sta cambiando l’ordine delle cose. Perchè Putin aveva scommesso su una differenziazione dei Paesi europei e sua una incapacità degli europei di prendere le posizioni più dure e nette possibili”, ha infatti dichiarato il segretario Enrico Letta in collegamento con il congresso dei Radicali Italiani.
“Ci sono tre elementi che Putin forse non aveva previsto nella sua folle scelta: confidava in una guerra-lampo, nel non avere soverchi problemi in un territorio che già considerava ‘casa sua’ e nel trovare una reazione molle. Così non è. Il mondo intero gli si sta rivoltando contro. E la sua immagine, che in certi ambienti era persino positiva, ora è negativa per tutti. Prendiamo la Cina: ci si aspettava che si schierasse con la Russia, invece è rimasta neutrale. Lo stesso esercito russo, infine, non mi pare animato da una gran voglia di combattere”, ha aggiunto inoltre.
Non si può dire lo stesso di alcuni del Movimento 5 Stelle: se da una parte, infatti, ha condannato senza se e senza ma l’avanzata russa, dall’altra ritiene la scelta di inviare attrezzatura militare e di finanziare l’Ucraina una decisione sbagliata. “Mandare ‘armi letali’ all’Ucraina aumenta in maniera esponenziale le probabilità che possa esserci celermente un’escalation senza ritorno. Sarebbe interpretata dai russi come una dichiarazione di guerra e qui non stiamo dichiarando guerra all’Isola delle Rose, ma a una potenza nucleare in possesso di 6000 ordigni atomici. Putin ha già avvertito che colpiranno convogli che trasportano armamenti. A mio avviso, in questa fase, serve estrema lucidità e prudenza. Anche perché a pagarne il prezzo più salato sarebbe l’Europa”, ha infatti sottolineato il senatore Gianluca Ferrara a Repubblica.
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Ucraina-Russia, il M5S e le opinioni diverse all’interno del partito
“L’aggressione di Putin è inaccettabile e nessuna spiegazione di natura geopolitica può giustificare questo crimine. In questo momento di estrema tensione è auspicabile non incrementare il numero delle armi che non muterebbero i rapporti di forza, ma occorre puntare su sanzioni severe, far leva sull’opinione pubblica russa, agevolare subito corridoi umanitari e rafforzare il ruolo dell’Osce. In questo momento, anche se traballante, c’è un tavolo che va sostenuto con tutte le nostre forze. Poi sarebbe auspicabile intraprendere una seria riflessione sul perché la Nato si sia spinta fino alle porta di Mosca sebbene, nel 1991 a Gorbaciov, gli fosse stato promesso che non sarebbe avanzata verso Est ‘nemmeno di un pollice'”. Insomma, quello che sembrano dire è che non sono d’accordo, ma tutto sommato capiscono il perchè dell’avanzata russa.
Tramite una nota, il Movimento 5 Stelle ha tentato poi di ristabilire l’equilibrio: “Il precipitare degli eventi impone una risposta unanime e univoca, all’interno di una cornice europea, anche sul piano del sostegno all’approvvigionamento militare, senza che questo sostegno significhi l’abbandono di ogni sforzo diplomatico e di ogni spiraglio di soluzione politica, che rimane l’obiettivo prioritario per il quale continueremo a lavorare con la massima concentrazione”.
Il centrodestra e il conflitto in terra ucraina
C’è poi Fratelli d’Italia: la scelta di Giorgia Meloni di schierarsi contro Putin le sta facendo scivolare addosso una vera e propria valanga di dissenso. Il filo-atlantismo di questi giorni, infatti, si scontra con le prosizioni pro-Russia espresse più e più volte dalla leader sovranista. “Come dimezzare il consenso elettorale..”, si legge infatti sotto alcuni suoi post. “Vergogna”, è inoltre la reazione di chi le fa notare la giravolta rispetto ad un passato in cui, oltre a scagliarsi contro le sanzioni decise contro la Russia, la leader non esitava a lodare l’operato di Putin.
Anche Forza Italia di Silvio Berlusconi, poi, non sembra essere così convinta dell’ipotesi di finanziare l’Ucraina: “Rischia di passare per una provocazione e ciò sarebbe senza dubbio controproducente. Prima si risolva il conflitto e si ristabilisca la pace“, ha infatti commentato la vicepresidente del gruppo al Senato Licia Ronzulli. Per quanto si stia facendo vedere addolorato Matteo Salvini, e nonostante abbia dichiarato che “il governo avrà il pieno sostegno della Lega qualsiasi proposta porterà in Europa”, anche il leader della Lega ha dei dubbi sulla risposta italiana. “Bisogna essere cauti, prudenti e ragionevoli”, ha affermato. “Tutto quello che avvicina la pace va accelerato, tutto quello che non la avvicina va ben calibrato”, ha aggiunto infine. Il suo timore è che l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue possa finire per provocare un peggioramento del conflitto e serie conseguenze per l’intero Occidente. >> Tutte le notizie di UrbanPost