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“L’aria che tira”, Maglie attacca Draghi: «Ma quali condizionatori, dica la verità agli Italiani»

08/04/2022 15:37

“La maggioranza degli italiani all’idea di sacrificarsi per l’Ucraina non ci pensa neanche e una buona parte non ritiene neanche che Putin sia un dittatore da condannare”. Così Maria Giovanna Maglie, ospite di Myrta Merlino a «L’aria che tira» su La7, ha commentato le parole pronunciate dal presidente del consiglio Mario Draghi in conferenza stampa.

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“L’aria che tira”, Maglie attacca Draghi: «Ma quali condizionatori, dica la verità agli Italiani»

La semplificazione del premier dopo il Cdm in risposta al quesito di un giornalista del «Fatto Quotidiano» non è piaciuta a molti. “Andiamo con l’Ue, se ci propone l’embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se prezzo del gas può essere scambiato con la pace”, ha precisato Draghi, per poi lasciarsi andare alla battuta che ha fatto il giro del web: “Preferiamo la pace o il termosifone acceso, o meglio ormai il condizionatore acceso tutta l’estate?”. Lo stesso pochi minuti prima aveva rassicurato gli Italiani dicendo che anche senza le forniture di Mosca siamo coperti fino ad ottobre inoltrato.

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«Qui casca l’asino…», l’affondo in diretta al premier

Ospite da Myrta Merlino a «L’aria che tira» Maria Giovanna Maglie ha detto la sua sulle dichiarazioni del premier: “Draghi dovrebbe dire che se andiamo avanti con la guerra altro che il condizionatore non acceso, abbiamo un terzo dell’industria italiana in crisi mistica”, ha proseguito la giornalista in collegamento. La Maglie, poi, ha anche sottolineato l’errore fatto dal presidente del consiglio: “Lì casca l’asino, quando Draghi passa dal suo linguaggio tecnocratico un po’ altezzoso al tentativo di comunicazione di popolo”. Un vero e proprio affondo all’ex numero uno della Bce. La Maglie ha attaccato anche la Lega, che si è opposta alla decisione di espellere 30 diplomatici russi dall’Italia: “Non è mettendosi contro iniziative di contrasto a Putin, quali che esse siano, che si risolve il problema. Noi la possibilità di un negoziato a buon mercato l’abbiamo persa quando la guerra è iniziata. Avremmo dovuto evitare la guerra prima, ma non eravamo nelle condizioni di farlo. Oggi c’è un Paese distrutto”. Leggi anche l’articolo —> Catasto, Draghi rassicura: “Questo governo non aumenta le tasse”, ma è aria di crisi | Retroscena

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