Si torna a parlare del redditometro, come strumento per contrastare l’evasione fiscale, che è tra i principali obiettivi del Pnrr. Il redditometro è, infatti, lo strumento che permette all’amministrazione finanziaria di ricostruire il reddito della persona fisica, partendo dalle spese realmente sostenute, o da elementi certi, indicativi di una determinata capacità di reddito. Come si legge su “Diritti e Risposte” inizialmente “il redditometro prevedeva l’applicazione di un metodo induttivo, individuando circa cento voci di spesa utili a definire attraverso i consumi la capacità contributiva”. Le attuali istruzioni operative evidenziano invece “un procedimento che mira ad una ricostruzione sintetica del reddito considerando, per ciascun anno di imposta, l’incremento del patrimonio, la quota di risparmio e le spese oggettivamente riscontrabili”.
Redditometro 2022, quando scattano i controlli
L’art. 22 DL n. 78/2010 (modificando l’art. 38 del DPR n. 600/73) consente le attività di controllo e la ricostruzione del reddito presunto di ciascun contribuente confrontandolo con quanto dichiarato con quanto poi nel concreto speso. In altre parole, come spiega «Pmi», l’Agenzia delle Entrate riesce così a determinare il reddito del contribuente sulla base della sua capacità di spesa. Se c’è uno scostamento del 20% fra reddito dichiarato e spese sostenute possono scattare i controlli. La percentuale di tolleranza è ampliata mediante una “norma premiale” a favore dei contribuenti lavoratori autonomi o titolari di ditte individuali, che risultino congrui agli studi di settore. In questo caso, soltanto per i periodi di imposta a partire dal 2011, lo scostamento ammesso è del 33 %.
Cos’è il Redditest
L’elenco delle voci di spesa analizzate dal Fisco, indicate nella Relazione illustrativa sul decreto MEF con il dettaglio completo e le regole operative sono le seguenti: consumi (generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature; abitazione; combustibili ed energia; mobili, elettrodomestici e servizi per la casa; sanità; trasporti; comunicazioni; istruzione; tempo libero, cultura e giochi; altri beni e servizi); investimenti (immobiliari e mobiliari); risparmio e spese per trasferimenti. L’Agenzia delle Entrate, negli anni scorsi, ha messo a disposizione dei contribuenti il software ReddiTest per valutare la coerenza tra reddito familiare e spese sostenute. Qui il link ufficiale che viene aggiornato continuamente. Ecco il software dell’Agenzia delle Entrate.