Riguardo a Vladimir Putin se ne sentono tante: dalla malattia alla paura di essere avvelenato. Sulle indiscrezioni che circolano ha speso qualche parola anche il direttore editoriale di «Libero» Vittorio Feltri. Il giornalista bergamasco ha fatto il punto sulla Nato e le conseguenze della guerra in Ucraina, poi si è lasciato andare ad una confessione sullo zar.
Putin avvelenamento, oggi è la sua più grande paura: la confidenza di Vittorio Feltri
“Svezia e Finlandia hanno dichiarato di voler entrare nella Nato e noi italiani ci chiediamo perché desiderino tanto entrare in un simile guazzabuglio. Quando si cominciano a fare questi discorsi significa che c’è un enorme timore che la guerra dilaghi”, ha esordito Vittorio Feltri. “Il clima che si sta respirando è sempre peggiore: pare che il presidente russo Putin non beva più per paura di essere avvelenato. Questo è segnale del fatto che non si sente così amato né tanto al sicuro persino in casa sua. Anche perché il Cremlino dovrebbe essere iper controllato dai sui fedeli, ciò nonostante teme di essere avvelenato”, ha proseguito il direttore. E non è finita qui: “Se posso farvi una confidenza, se anche succedesse io non sarei così scontento”, lo sfogo di sincerità.
Le indiscrezioni sullo zar russo
Putin avrebbe recentemente ingaggiato assaggiatori personali che mangino il suo cibo per controllare che non sia avvelenato. L’indiscrezione arriva da vari media internazionali che riferiscono di una vera e propria “paranoia” che alberga nella mente del leader del Cremlino. Il presidente russo avrebbe poi licenziato e sostituito circa mille collaboratori, dai cuochi ai segretari, per timore che anche questi potessero avvelenarlo. Un altro rumor parla di una sua presunta malattia. Lo sospettano ad esempio molti servizi d’intelligence occidentali. Si è parlato di un cancro alla tiroide e prima ancora di un’altra possibilità: lo spettro che il presidente russo possa avere il morbo di Parkinson. Voci che ovviamente non sono mai state confermate dal Cremlino. Leggi anche l’articolo —> Odore di golpe a Mosca: tutta la verità nella lettera di un agente segreto russo