Si continua a parlare del Long Covid, soprattutto di un sintomo che sembra non sparire neppure a distanza di due anni dalla guarigione da Omicron. In Italia il virus continua a circolare trainato da Omicron appunto e dalle sue sottovarianti: i dati attestano che la pandemia non è finita. L’interesse degli esperti è ora maggiormente rivolto ai guariti e agli cosiddetto fenomeno del Long Covid, vale a dire quei sintomi che persistono anche dopo la guarigione dalla malattia. Secondo una ricerca pubblicata su «The Lancet Respiratory Medicine», coordinata dal China-Japan Friendship Hospital, viene chiarito che metà dei pazienti riferisce di avere ancora sintomi. Uno nello specifico. Tanto per cominciare però chiariamo cosa sia il Long Covid e come si manifesta.
Long Covid, sintomo persistente dopo infezione Omicron: sembra eterno, ecco qual è
“Il Long Covid è caratterizzato dalla persistenza di sintomi. In genere parliamo di questa condizione quando i sintomi durano per più di tre mesi. L’affaticamento e la stanchezza sono i più comuni, ma ce ne sono anche altri registrati, come mal di testa, tosse, respiro corto e quella che viene definita nebbia cerebrale (brain fog). A ciò si aggiungano anche i problemi di cuore e diabete. Per quanto riguarda la questione delle varianti, non abbiamo indicazioni che i sintomi del Long Covid e la loro frequenza dipendano dalla variante stessa. È ancora troppo presto per avere conclusioni sulla variante Omicron. Sappiamo che il Long Covid può manifestarsi anche dopo aver sofferto di sintomi lievi, quindi ci aspettiamo che casi del genere vengano riscontrati anche nei pazienti affetti da Omicron e da altre varianti”, ha chiarito a «Fanpage» Diamantis Plachouras, esperto di resistenza antimicrobica e infezioni associate all’assistenza sanitaria dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Ma torniamo ora all’ultima ricerca, uscita su The Lancet Respiratory Medicine e coordinata dal China-Japan Friendship Hospital, citata da «Money», che focalizza l’attenzione sui sintomi e su uno in particolare che resta fastidioso ai guariti.
Cosa dice l’ultimo studio
Gli studiosi hanno seguito 1.192 persone malate di Covid e ricoverate a Wuhan tra il 7 gennaio e il 29 maggio 2020. L’età media dei soggetti era pari a 57 anni. Trascorsi 24 mesi dal ricovero, il 55% dei pazienti accusava almeno un sintomo legato alla malattia. I segni più ricorrenti erano affaticamento e debolezza muscolare. Sono stati registrati disturbi del sonno, scarsa qualità di vita in generale e bassa capacità di esercizio fisico, problemi di salute mentale e un maggiore ricorso ai servizi sanitari. I pazienti hanno segnalato altri sintomi tra cui dolori articolari, palpitazioni, vertigini e mal di testa. In più il 13% mostrava sintomi di ansia e l’11% di depressione. «Vi è una chiara necessità di fornire un supporto continuo a una parte significativa di persone che hanno avuto Covid-19 e di capire come i vaccini, i trattamenti emergenti e le varianti influenzano i risultati della salute a lungo termine», ha dichiarato Bin Cao autore, dello studio. Leggi anche l’articolo —> I sintomi del Long Covid, Ecdc: “Impatto devastante anche sui bambini”