Sul vaiolo delle scimmie si sa ancora poco. Le notizie sono confuse, ci sono dati limitati alla mano, ma l’allerta è alta. Se c’è una cosa che dovremmo aver imparato con la pandemia causata dal coronavirus è che prima di creare allarmismo, prima di lanciare informazioni parziali, e magari non corrette, bisognerebbe aspettare. Altrimenti il caos è dietro l’angolo ad aspettarci. Evidentemente, però, questa lezione non è ancora stata assimilata, così come cadere nell’errore di puntare il dito contro qualcuno è ancora troppo frequente. E’ successo ai tempi con la Cina e i suoi abitanti, e sta succedendo ora con… Gli omosessuali. Portandoci in un attimo a rivivere gli anni ’80.
Vaiolo delle scimmie e l’allerta per gli omosessuali
Quello che stiamo vivendo è un tuffo nel passato. Quando nel mondo è scoppiata l’AIDS la comunità scientifica, e non solo, ha immediatamente circoscritto la sua diffusione alla comunità gay e ai tossicodipendenti, creando un vero e proprio stigma. Oggi sta accadendo qualcosa di molto simile. Nelle scorse ore, infatti, il Centro Europeo di prevenzione delle malattie (ECDC) ha pubblicato una nota nella quale si legge: “Le organizzazioni di sanità pubblica e le organizzazioni comunitarie dovrebbero adottare misure per aumentare la consapevolezza sulla potenziale diffusione del vaiolo delle scimmie nelle comunità di individui che si identificano come MSM o che hanno rapporti sessuali occasionali o che hanno più partner sessuali. Gli individui che presentano tali sintomi dovrebbero cercare cure specialistiche. Quegli individui che interagiscono con più partner sessuali o che fanno sesso occasionale dovrebbero essere particolarmente vigili”.
Ora, quello che ci si domanda è: perché sottolineare i rapporti omosessuali, se a rischio può essere chiunque ha rapporti occasionali? Alcuni potrebbero dire che la specifica è arrivata per motivi statistici: la Gran Bretagna, infatti, nel suo comunicato ha sottolineato che “tutti i casi segnalati il 16 maggio erano uomini che si identificavano come uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM)”. Non esiste, però, un collegamento causale tra l’omosessualità e il vaiolo delle scimmie. E proprio per questo certe affermazioni risultano essere esclusivamente fuorvianti e discriminatorie. Soprattutto perché, la stessa ECDC, mette in guardia “tutti gli individui che interagiscono con più partner sessuali o che fanno sesso occasionale”.
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Vaiolo delle scimmie, la risposta della comunità LGBTQ+
Come era giusto, e scontato, che fosse, la comunità LGBTQ+ di fronte a queste affermazioni si è indignata. “Con il vaiolo delle scimmie le persone gay sono a rischio esattamente come quelle eterosessuali. Ricordiamo che chi è gay può avere relazioni monogame o avere rapporti occasionali al pari delle persone eterosessuali. Pertanto chiediamo al Ministero di intervenire per evitare che nuovamente come negli anni ’80 si crei uno stigma contro le persone omosessuali”, ha infatti dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay per i diritti LGBT. Il quesito finale, perciò, è: non si poteva evitare di specificare la raccomandazione ai rapporti omosessuali, considerando che la stessa vale anche per quelli eterosessuali? La risposta è abbastanza ovvia. >> Tutte le notizie di UrbanPost