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Cos’è il vaiolo delle scimmie: sintomi, tempi di guarigione e casi accertati

20/05/2022 11:35 - Aggiornamento 20/05/2022 11:43

È stato individuato in Italia il primo caso di vaiolo delle scimmie. È stato identificato all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma in un giovane italiano di ritorno da un soggiorno alle isole Canarie, fa sapere l’Inmi. Una notizia che mette in allarme gli esperti, ma un po’ tutti noi. Quali sono i sintomi del virus? Come si trasmette? Qual è il tasso di mortalità? Cerchiamo di fare chiarezza.

vaiolo scimmie

Vaiolo delle scimmie: sintomi, tempi di guarigione e casi accertati in Italia

Il vaiolo delle scimmie è una rara malattia virale. Lo si trova per lo più nei Paesi tropicali dell’Africa centrale e occidentale. Viene chiamata così perché è stata coperta nelle scimmie da laboratorio nel 1958. In seguito, studi su animali in Africa hanno riscontrato evidenze d’infezione in scoiattoli. La trasmissione da uomo a uomo del virus avviene con un periodo di incubazione di circa 12 giorni (da 7 a 21 giorni). I sintomi più comuni sono febbre, mal di testa, dolori muscolari e stanchezza. I linfonodi del collo si ingrossano e dopo qualche giorno spuntano bolle sulla pelle che inizialmente si presentano come piccole macchie. La malattia guarisce spontaneamente, senza terapie specifiche, dura dalle due alle quattro settimane. Tendenzialmente non lascia strascichi importanti.

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Come comportarsi per evitare il contagio

Come spiega «Il Corriere della Sera» sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo (5 confermati e 20 sospetti), Spagna (8 sospetti) Regno Unito (almeno 4) e ieri in Italia. L’Oms “ha rilevato in Inghilterra recenti episodi tra chi ha rapporti sessuali occasionali, in particolare contagi in luoghi di incontri gay, ma ha riportato anche un piccolo focolaio epidemico in una famiglia inglese”, si legge in un articolo uscito stamani sul quotidiano diretto da Fontana. Veniamo ora alla domanda che tanti si stanno ponendo: chi si è vaccinato contro il vaiolo è protetto? Esiste certamente una similitudine tra virus umano e quello delle scimmie. Gli esperti dicono che l’antivaiolosa offra un certo grado di protezione. Al momento non c’è un vaccino specifico. Come difendersi? L’abbiamo imparato durante la pandemia. La prima regola è l’igiene personale, soprattutto il ripetuto lavaggio delle mani. Il consiglio è poi quello di rivolgersi al proprio medico se si hanno dubbi o si notano sintomi che possono far sospettare di aver contratto l’infezione. Leggi anche l’articolo —> Dopo la pandemia un nuovo virus spaventa il mondo: cos’è il vaiolo delle scimmie, i sintomi

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