Vai al contenuto

TAN e TAEG: la differenza fra due variabili importanti per i prestiti

10/07/2022 10:36 - Aggiornamento 13/07/2022 10:39

Quanto si parla di prestiti, soprattutto in un Paese come l’Italia, che da sempre non dimostra una grande cultura nel campo finanziario, si è presi da mille ansie. Ci si chiede come richiederli, a chi affidarsi, quali sono le condizioni necessarie per ottenerlo. Tutte domande lecite che in realtà trovano risposte molto più semplici di quello che si pensa. Alle volte basta, per esempio, affidarsi a servizi come quello erogato dalla piattaforma Loanscouter.com, che aiuta ad orientarsi nella vasta offerta di prestiti disponibili in giro per la rete. Affidarsi a chi ne sa di più in alcuni settori è normale, e anche in questo caso dovrebbe essere la cosa più naturale di tutte. È solo da una buona e corretta informazione che si riesce a fare la scelta migliore e più conveniente.

Altra cosa importante, quando si parla di prestiti è conoscere alcuni valori fondamentali che oggi andremo ad approfondire, come quelli di TAN e TAEG.

Vediamo di cosa si tratta.

Il TAN sta per “Tasso Annuo Nominale” e indica il tasso d’interesse che si va ad applicare al finanziamento richiesto. Viene calcolato in percentuale e su base annua. Nel piano di pagamento, il TAN viene erogato con il noto sistema a rate a scadenza.

Il TAEG, invece, sta per “Tasso Annuo Effettivo Globale”, e indica la totalità del costo del prestito personale. È una spesa che riguarda quindi il consumatore e comprende una serie di voci, quali gli interessi e gli oneri che vanno rispettati quando ci si avvia all’apertura di una pratica di prestito.

Anche il TAEG viene espresso in percentuale e viene valutato su base annua. È importante che sia specificato nella documentazione quando si stila e si compila un contratto.

Le spese che vengono incluse con il TAEG sono per esempio quelle che riguardano la gestione della pratica, o l’apertura e il mantenimento attivo del prestito, le eventuali polizze e i vari costi che riguardano le operazioni di pagamento.

Tasso di interesse: come si calcola

Per sapere come si calcola un tasso di interesse, ci sono un bel po’ di formule che ci possono aiutare in questa operazione. Per la verità, basta tener conto di tre elementi: la somma ricevuta in prestito, la durata dello stesso e il tasso applicato, appunto.

Mettiamo che la somma prestata sia 50.000 € da rimborsare in un anno, e il tasso di interesse sia il 10%. Il totale da restituire al finanziatore sarà di 5000 €. Nel caso in cui il rimborso avvenisse in due anni, allora la cifra da restituire sarà di 10.000 €. È facile capire che più aumentano gli anni, più gli interessi sul prestito aumentano.

Tasso di interesse: quando viene considerato usurario

Per capire se i tassi di interesse accordati siano legali, basta invece consultare il sito della Banca d’Italia, che aggiorna i tassi soglia ogni tre mesi. È questo un passaggio molto importante: la tabella dei tassi soglia deve essere sempre pubblicata sui siti internet dei finanziatori ed esposta nelle sedi commerciali fisiche. Applicare un tasso d’interesse superiore a quelli che sono i valori medi del mercato, in linea con quanto esposto dalla Banca d’Italia, significherebbe commettere un reato in quanto in quanto tasso usurario.

Continua a leggere su UrbanPost