I cambiamenti climatici, le emergenze ambientali e la riduzione delle materie prime rendono sempre più importante attuare comportamenti e strategie volti a ridurre l’impatto delle azioni umane sull’ambiente e a preservare il pianeta per le generazioni future.
L’educazione e la sensibilizzazione nei confronti di queste tematiche deve avere inizio il prima possibile, anche all’interno di percorsi di studio istituzionalizzati.
Come si legge sul sito del Miur, la scuola svolge un ruolo fondamentale in questo contesto e deve essere in grado di mettere in atto progetti e percorsi cognitivi volti a favorire il raggiungimento dei 17 goal dell’Agenda 2030, tra i quali rientrano anche quelli riguardanti l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.
Naturalmente, il processo di apprendimento e sensibilizzazione, pur dovendo iniziare il prima possibile, preferibilmente già a partire dalla scuola dell’infanzia, dovrebbe andare avanti e riguardare anche le classi superiori, come la scuola secondaria e l’università, nonché l’ambito lavorativo.
In questo articolo cercheremo di capire in che modo è possibile portare avanti un discorso di educazione ambientale dentro e fuori la scuola, quali metodi seguire e quali attività proporre.
Educazione ambientale: che cos’è
L’educazione ambientale è una materia di studio o una disciplina volta a sensibilizzare bambini, giovani e adulti nei confronti delle problematiche ambientali, nonché a fornire tutte le conoscenze e gli strumenti utili per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.
Tra i concetti toccati da questa disciplina rientrano ad esempio:
- lo sviluppo sostenibile;
- la riduzione degli sprechi;
- l’utilizzo consapevole delle risorse ambientali;
- il riciclo e il riuso;
- la green economy.
Naturalmente, le tematiche, i percorsi, i progetti e le attività proposte devono essere di volta in volta adattate all’età, alle competenze e alle caratteristiche degli studenti, al fine di favorire tanto la comprensione delle tematiche trattate quanto l’acquisizione di nuove competenze e comportamenti.
Per quanto riguarda la scuola, gli obiettivi principali dovrebbero consistere nel far conoscere agli studenti i principali problemi legati all’ambiente e nel far capire loro in che modo i gesti quotidiani possano incrementarli o, al contrario, ridurli.
Metodi per insegnare il rispetto verso l’ambiente
Gli approcci educativi per raggiungere tale obiettivo sono numerosi e includono le classiche lezioni frontali, le conferenze e gli incontri sull’argomento, nonché la visione di documentari.
I maggiori risultati possono però essere ottenuti attraverso la partecipazione attiva, ad esempio ricorrendo a piccoli esperimenti, nonché con la gamification, la quale consente ai più giovani, ma anche agli adolescenti e agli adulti, di avvicinarsi a tematiche sensibili e di apprendere concetti e comportamenti in modo coinvolgente e divertente.
Tra le iniziative ludiche dedicate all’educazione ambientale rientra ad esempio il videogame “Green Home” realizzato dalla multinazionale Procter&Gamble insieme a Gamindo; unendo gamification, strumenti digitali e attenzione verso la sostenibilità ambientale, il videogioco, destinato tanto ai piccoli quanto ai grandi, insegna, in modo semplice e divertente, le giuste metodologie di riciclo e le migliori modalità per risparmiare acqua e corrente elettrica.
Altre attività di gamification che possono essere proposte fuori e dentro le scuole includono quelle di clean-up presso parchi cittadini o spiagge, magari unite a piccole sfide che incentivino a fare del proprio meglio, la realizzazione di piccoli oggetti con materiali riciclati, la creazione di un piccolo orto all’interno del cortile della scuola e via dicendo.