Il fermo amministrativo è un incubo per ogni automobilista, e non tutti sanno che non solo non si può circolare su un veicolo sottoposto al fermo, ma neppure tenere l’auto parcheggiata in una pubblica via! Ecco tutto quello che dovete sapere sulla novità del Codice della strada per evitare sorprese, spiacevoli e imbarazzanti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Fermo amministrativo, cos’è e quando scatta
Il fermo amministrativo, articolo 214 del Codice della strada, viene sancito da un ente, quasi sempre l’Agenzia delle entrate, che dispone il blocco di un veicolo, che non può più circolare per un periodo di tempo proporzionale alla gravità del fatto e all’entità del debito insoluto con il fisco. L’ente creditore può avviare la pratica del fermo amministrativo di un veicolo quando il debito superi la somma di 800 euro, sicché può scattare persino in presenza di importi modesti. Nel caso in la somma dovuta al fisco superi i 2.000 euro si potrà applicare il fermo anche a dieci veicoli diversi. Se si viene fermati a circolare lo stesso, si legge sul portale specializzato GiornaleMotori, si rischia una multa che va da un minimo di 1.988 euro fino a 7.593. (Continua a leggere dopo la foto)
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Non si può neppure parcheggiare!
Lo abbiamo anticipato: il fermo amministrativo può scattare persino se l’automobile è semplicemente parcheggiata in una strada pubblica, e non può essere neppure rottamata, venduta o radiata. Questa nuova integrazione del Codice della strada è entrata in vigore dal 25 gennaio 2024.(Continua a leggere dopo la foto)
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Fermo amministrativo, cosa può fare l’automobilista
Se finora abbiamo visto cosa non può fare lo sventurato possessore di un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, capiamo cosa, invece, può e soprattutto deve fare: è semplice, occorre contattare il prima possibile l’Agenzia delle Entrate, oppure qualsivoglia ente che abbia richiesto il fermo, e saldare il debito. Solo in seguito si può richiedere al Pubblico Registro Automobilistico (Pra) l’estinzione del fermo amministrativo, tornando a poter circolare senza problemi a bordo. Per il saldo si può effettuare il pagamento a anche rate, fino a 120 rate a seconda dell’importo. L’estensione della rateizzazione è stata introdotta nel 2013, prevedendo anche il decadimento del beneficio in caso di mancato pagamento di 8 rate.
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