Neonati sepolti, il sospetto di Paolo Crepet e l’amara riflessione – Il caso dei neonati seppelliti a Traversetolo, in provincia di Parma, ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Chiara Petrolini, accusata di aver seppellito i corpi dei suoi due figli neonati nel giardino di casa, si trova ora agli arresti domiciliari, mentre proseguono le indagini per omicidio e soppressione di cadavere. A commentare il caso è stato lo psicologo Paolo Crepet, che ha lanciato un’inquietante riflessione sulla società attuale. Vediamo quale.
Neonati sepolti, il sospetto di Paolo Crepet
Ospite del programma L’Aria Che Tira su La7, Crepet ha affrontato la vicenda offrendo una chiave di lettura inquietante. Secondo lo psicologo, il contesto in cui è maturata questa tragedia è segnato da una “totale indifferenza”. Crepet ha sottolineato come oggi, nonostante siamo sempre connessi, siamo allo stesso tempo profondamente soli: “Viviamo in una società di monadi, in cui esistiamo senza entrare davvero in contatto con gli altri”. Il sospetto di Crepet riguarda il fatto che nessuno, né il fidanzato né la famiglia, abbia notato le gravidanze di Chiara. La sua riflessione porta a un’amara domanda: com’è possibile nascondere una gravidanza in una relazione durata più di due anni? (Continua a leggere dopo la foto)
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Il dolore del fidanzato in cerca di risposte
Nel frattempo, il fidanzato di Chiara, Samuel, sta affrontando giorni di dolore e confusione, cercando di comprendere quanto accaduto. Ha espresso il desiderio di riconoscere i bambini e dare loro un nome, per onorare la loro memoria con una cerimonia. Le sue parole riflettono l’incapacità di accettare la realtà: “Non so più chi ho conosciuto, chi era Chiara“. (Continua a leggere dopo la foto)
Il caso continua a sollevare domande dolorose, mettendo in luce il ruolo dell’indifferenza e della mancanza di comunicazione nelle relazioni moderne, come sottolineato da Paolo Crepet.