Le bollette che paghiamo sono oggettivamente alte, eppure ci sono persone che hanno pagato o pagano anche per contratti mai firmati. Come è possibile? Si chiama, oramai è noto, “furto d’identità” e ce ne siamo occupati anche in passato, ma i malviventi sono sempre in agguato, con nuove trovate o varianti delle vecchie truffe. L’ultimo allarme giunge da Codacons Umbria, che riporta dei casi che paiono quasi inverosimili per quanto sono eclatanti. Vediamo cosa sta succedendo.
Segnalazioni da tutta Italia
È il caso della donna di Perugia che si è vista recapitare delle bollette a nome suo in cui lei risultava titolare di un’utenza di Bologna. Un altro cittadino umbro, invece, ha visto dirottato il proprio bonifico. In un altro caso, poi, riferisce Il Messaggero del 7 febbraio scorso, “la vittima si è fatta inviare la copia del contratto, relativo a un’utenza, constatando che la firma era falsa, il nome di battesimo errato”, eppure quello che risultava corretto era proprio l’essenziale: il numero di conto corrente da dove erano effettuati gli addebiti. Le frodi realizzate attraverso il furto d’identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari per ottenere credito, intestare utenze o acquisire beni stanno dilagando. (Continua a leggere dopo la foto)
Leggi anche ►Assegno di disoccupazione (Naspi): a quanto ammonta, i requisiti e come chiederlo
Il meccanismo delle frodi
“Ricordiamo che i contratti vocali registrati hanno la stessa validità di un contratto firmato”, puntualizza Rita Bartoloni, coordinatrice regionale del Codacons in Umbria. Informazioni sensibili come password, numeri di telefono, codici fiscali, numeri di carte di identità o carte di credito vengono utilizzate immedesimandosi nelle vittime dei furti. Attraverso l’utilizzo di queste informazioni, infatti, gli autori del crimine possono, per esempio, effettuare acquisti online, avere accesso a informazioni sanitarie o finanziarie, accendere mutui, o appunto addebitare persino le bollette. Dunque, anche per via del recentissimo passaggio dal regime di mercato tutelato dell’energia a quello libero, si riscontrano sempre più segnalazioni di furti di dati personali, con sottrazione di denaro dai conti correnti. spesso le telefonate partono da location lontane”. Assai lontane, come Venezuela, Cina e altri Stati dell’Est. (Continua a leggere dopo la foto)
Come difendersi
Sicché, quando si consultano siti che prevedono e-commerce e l’inserimento di dati personali e finanziari, occorre sempre assicurarsi che siano affidabili, ovvero che sia “un indirizzo https col simbolo del lucchetto”. Sono tre i consigli principali per evitare di cascare nella rete dei truffatori al telefono: verificare sempre il numero di chi chiama; non comunicare mai i propri dati fiscali o il codice POD, per l’energia elettrica, e PDR per la fornitura del gas; non concludere nessun contratto senza aver prima ricevuto le condizioni economiche via email; al termine della chiamata, provare a ricontattare il numero da cui si è ricevuta la chiamata.