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Conti correnti, scattano i controlli dall’Agenzia delle Entrate: cosa c’è da sapere

15/10/2024 13:17
conti correnti controlli agenzia delle entrate

Quando si parla di conti correnti, è fondamentale prestare attenzione ai trasferimenti di denaro, poiché errori o distrazioni possono portare a sanzioni e controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo di questi controlli è quello di combattere l’evasione fiscale e monitorare i flussi finanziari tra persone fisiche e giuridiche. Per evitare problemi, è cruciale conoscere le soglie e le regole che l’Agenzia delle Entrate considera sospette e meritevoli di attenzione.

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Conti correnti, quali saranno controllati dall’Agenzia delle Entrate

Nonostante i bonifici bancari siano considerati uno dei metodi di pagamento più trasparenti e tracciabili, ci sono alcuni aspetti a cui prestare particolare attenzione. In particolare, è importante curare la causale del bonifico, inserendo una descrizione accurata del motivo del trasferimento di denaro, e conservare sempre la documentazione necessaria per giustificare i movimenti, soprattutto se riguardano importi significativi. Uno dei punti centrali da tenere a mente riguarda i limiti sui pagamenti in contante. Come riportato da Money.it, attualmente, i pagamenti tra privati non possono superare i 4.999 euro. Dal 2024, questo limite sarà portato a 5.000 euro. In caso di superamento di questa soglia, l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere giustificazioni sulla provenienza del denaro per verificare che non derivi da evasione fiscale. Qualora non si riesca a fornire prove adeguate, potrebbero scattare sanzioni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Attenzione ai prelievi in contante

Un altro aspetto critico riguarda i prelievi in contante dal proprio conto corrente. Se, nel corso di un mese, i prelievi superano i 10.000 euro, anche se frazionati in diverse operazioni, la banca è obbligata a segnalare l’attività all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF). Da qui, la segnalazione potrebbe essere inoltrata alla Guardia di Finanza e, successivamente, all’Agenzia delle Entrate. Sebbene l’Agenzia non abbia il potere di monitorare direttamente i prelievi in contante, può comunque osservare i trasferimenti di denaro e i depositi sui conti correnti, valutando se vi siano elementi sospetti o anomali che possano indicare evasione fiscale. Quindi, anche se i prelievi non sono di per sé controllati, superare certe soglie potrebbe innescare una serie di verifiche approfondite. In conclusione, per evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate, è fondamentale essere consapevoli dei limiti e delle regole riguardanti i trasferimenti e i prelievi di denaro. Conservare sempre la documentazione necessaria per giustificare le transazioni finanziarie è la chiave per dormire sonni tranquilli.

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