Sciopero 12 dicembre 2025: cosa succede davvero in Italia
Venerdì 12 dicembre 2025 non sarà un giorno qualsiasi per chi lavora, studia o si sposta in Italia. La Cgil ha indetto uno sciopero generale nazionale di 24 ore che coinvolge l’intera giornata di lavoro e tutti i settori pubblici e privati. Dalla sanità ai trasporti, dalla scuola alla pubblica amministrazione, passando per logistica e servizi, la mobilitazione promette di trasformare il venerdì in un vero e proprio banco di prova per il governo e per milioni di cittadini. Non si tratta di un semplice stop simbolico: è una protesta ampia e strutturata, con manifestazioni e cortei in tutte le regioni.
Lo sciopero del 12 dicembre arriva al culmine di settimane di tensione sociale e sindacale. Al centro della protesta c’è la Legge di Bilancio 2026, giudicata ingiusta e sbilanciata a sfavore di lavoratori, pensionati e giovani. Il sindacato denuncia salari fermi, precarietà in aumento, un sistema fiscale considerato poco equo e risorse insufficienti per sanità, scuola e sicurezza sul lavoro. Per questo, la parola d’ordine non è solo “sciopero”, ma “cambio di rotta”: la richiesta è quella di rivedere le priorità economiche del Paese.
Perché si sciopera: le ragioni della Cgil
La mobilitazione del 12 dicembre ha un obiettivo dichiarato: contestare in modo netto l’impostazione della Legge di Bilancio e chiedere più giustizia sociale. La Cgil parla di una manovra che non affronta in modo strutturale il problema dei salari bassi, non tutela chi ha contratti precari e non investe abbastanza su pensioni dignitose e servizi pubblici essenziali. Tra le parole chiave della piattaforma sindacale ci sono equità fiscale, lotta alla precarietà, rafforzamento della sanità pubblica e più risorse per istruzione e sicurezza sul lavoro.
Nelle comunicazioni diffuse a livello territoriale, il sindacato insiste su un concetto preciso: la protesta non è solo “contro” qualcosa, ma “per” un modello diverso di sviluppo. Meno tagli ai servizi e più investimenti in welfare, meno bonus temporanei e più riforme strutturali, meno lavoro povero e più stabilità. Lo sciopero generale, in questa lettura, diventa la risposta collettiva di chi si sente schiacciato tra inflazione, costo della vita e stipendi che non tengono il passo.
Chi si ferma: i settori coinvolti dallo sciopero del 12 dicembre
Il perimetro della protesta è ampio. Lo sciopero del 12 dicembre riguarda tutti i settori pubblici e privati, compresi i lavoratori in appalto e quelli dei servizi strumentali. In concreto, possono aderire dipendenti della pubblica amministrazione centrale e locale, sanità, scuola e università, personale degli enti locali, lavoratori della logistica e dei servizi alle imprese, commercio, industria, terziario e parte del trasporto pubblico locale. In molte città sono previsti presìdi e cortei che attraverseranno i centri urbani nelle ore di punta del mattino.
Restano invece esclusi o parzialmente coinvolti alcuni comparti specifici, come quello del trasporto aereo o altri settori che hanno già effettuato scioperi nelle settimane precedenti con altre sigle. Per la maggior parte dei cittadini, però, l’effetto più visibile della giornata sarà legato proprio a ciò che si muove: treni, metro, autobus, tram, collegamenti locali e interregionali. È qui che il 12 dicembre rischia di trasformarsi in un vero “venerdì nero” per chi deve andare al lavoro, a scuola o mettersi in viaggio.
Treni a rischio: orari, fasce garantite e cosa aspettarsi
Il settore ferroviario è uno dei più direttamente coinvolti. Per i treni a lunga percorrenza e regionali del Gruppo FS Italiane, Italo e Trenord lo sciopero è previsto dalle 00:01 alle 21:00 di venerdì 12 dicembre. Questo significa che per quasi tutta la giornata il servizio potrà subire cancellazioni, limitazioni di percorso e ritardi. Come sempre in occasione degli scioperi, è attiva la lista dei cosiddetti “servizi minimi garantiti”, con alcune corse assicurate soprattutto nelle fasce orarie considerate di maggiore tutela per i pendolari.
In linea generale, i treni che partono prima dell’inizio ufficiale dello sciopero e arrivano a destinazione entro l’una di notte dovrebbero circolare regolarmente, mentre nel resto della giornata bisognerà verificare caso per caso sul sito delle varie compagnie. Per molte tratte regionali e suburbane sono previste fasce di garanzia concentrate nelle ore del mattino e della sera, per permettere a studenti e lavoratori di effettuare almeno parte degli spostamenti essenziali. Chi ha in programma un viaggio in treno il 12 dicembre farebbe bene a controllare in anticipo se il proprio convoglio rientra tra quelli garantiti.
Mezzi pubblici locali: Milano, Roma, Genova e le altre città
Lo sciopero avrà un impatto forte anche sul trasporto pubblico locale. Nelle principali città italiane sono previste riduzioni o sospensioni del servizio durante ampie fasce della giornata, con qualche finestra di garanzia per le ore di punta. A Milano, ad esempio, l’adesione allo sciopero da parte del personale del trasporto pubblico prevede servizio regolare fino alle prime ore del mattino, una lunga sospensione centrale e poi la ripresa nel pomeriggio, secondo il consueto schema di fasce protette. Una situazione simile è attesa in molte altre città metropolitane.
A Genova, aziende come AMT hanno comunicato un’astensione dal lavoro di 24 ore con servizio garantito soltanto nelle due tradizionali fasce 6:30–9:30 e 17:30–20:30. In diverse regioni, dalle grandi aree urbane fino alle realtà di medie dimensioni, le aziende di trasporto su gomma hanno diffuso avvisi con orari, linee garantite e possibili disservizi. Chi utilizza autobus, metro e tram dovrà quindi verificare gli avvisi locali e prepararsi a ritardi, corse saltate e stazioni più affollate del solito nelle poche ore di servizio assicurato.
Collegamenti internazionali, logistica e chi viaggia dall’estero
Lo sciopero del 12 dicembre non riguarderà solo chi si sposta all’interno dell’Italia. Le comunicazioni delle principali società di logistica e trasporto internazionale segnalano la possibilità di disagi anche per chi viaggia dall’estero o ha spedizioni in arrivo e in partenza nel nostro Paese. I collegamenti ferroviari transfrontalieri che toccano il territorio italiano, così come alcune tratte legate al traffico merci, potrebbero subire riduzioni o cancellazioni. Anche porti, interporti e centri logistici sono interessati dalla mobilitazione, con conseguente rischio di ritardi nelle consegne.
Per i viaggiatori stranieri, diverse piattaforme di travel alert hanno già emesso avvisi dedicati, consigliando di rivedere eventuali itinerari che prevedano spostamenti in treno proprio il 12 dicembre. Chi deve raggiungere o lasciare l’Italia in quella data dovrebbe prevedere margini più ampi tra un collegamento e l’altro, evitando coincidenze troppo strette. Lo sciopero, infatti, non si limita al solo trasporto passeggeri ma ha ricadute sull’intera catena della mobilità e del trasporto merci.
Scuola, sanità e servizi essenziali: cosa può cambiare
Oltre ai trasporti, lo sciopero generale del 12 dicembre coinvolge anche scuola e sanità. Nel mondo dell’istruzione, possono aderire docenti e personale ATA delle scuole di ogni ordine e grado, così come il personale universitario. Questo significa che in molte classi le lezioni potrebbero essere sospese o ridotte, con la necessità per le famiglie di informarsi direttamente presso i singoli istituti sull’effettivo svolgimento delle attività didattiche. Non è escluso che alcuni plessi decidano di chiudere in via precauzionale se il numero di lavoratori aderenti rende impossibile garantire sicurezza e sorveglianza.
Nella sanità, la situazione è più delicata. Lo sciopero può riguardare anche il personale di ospedali, Asl e presìdi territoriali, ma con il rispetto rigoroso delle norme sui servizi minimi essenziali. Le urgenze, il pronto soccorso, i ricoveri indifferibili e le prestazioni considerate salvavita devono essere comunque garantiti. Possono invece subire rinvii visite programmate, esami non urgenti e alcune attività ambulatoriali. Ogni azienda sanitaria ha diffuso o sta diffondendo le proprie modalità organizzative, proprio per evitare che lo sciopero si traduca in un blocco totale.
Sciopero 12 dicembre 2025: come orientarsi tra fasce garantite e disagi
Per chi deve muoversi o lavorare il 12 dicembre, la parola chiave è una sola: informazione. Non basta sapere che c’è uno sciopero generale, serve capire come si traduce concretamente nel proprio territorio e nel proprio settore. Sul fronte trasporti, le indicazioni principali arrivano dai siti ufficiali delle aziende ferroviarie e di trasporto pubblico locale, che pubblicano l’elenco dei treni e dei mezzi garantiti nelle fasce protette previste dalla legge. In linea di massima, queste fasce si concentrano nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, per tutelare pendolari e studenti.
Chi deve recarsi al lavoro dovrebbe valutare in anticipo percorsi alternativi, margini di orario più ampi e, dove possibile, soluzioni come smart working o spostamenti non indispensabili rimandati ad altra data. Chi ha visite mediche o appuntamenti importanti dovrebbe contattare in anticipo strutture e studi per verificare eventuali rinvii. L’obiettivo, per i cittadini, è ridurre l’effetto sorpresa: lo sciopero c’è, avrà un impatto, ma una buona pianificazione può renderlo meno traumatico.
Cosa cambia per i lavoratori che aderiscono allo sciopero
Per i lavoratori che scelgono di partecipare allo sciopero del 12 dicembre, le regole sono quelle tradizionali: l’astensione dal lavoro comporta la perdita della retribuzione per le ore o la giornata interessata, senza ripercussioni disciplinari, trattandosi di una forma di protesta riconosciuta e regolata. La decisione di aderire o meno è individuale, anche quando l’azienda rientra tra i settori coinvolti. In alcuni comparti, soprattutto quelli in cui vanno garantiti servizi essenziali, l’organizzazione del lavoro viene definita in anticipo per conciliare diritto di sciopero e tutela dell’utenza.
Molti lavoratori vivono queste giornate come un dilemma: da un lato la necessità di far sentire la propria voce rispetto a temi come salari, precarietà e servizi pubblici; dall’altro il peso economico e pratico di una giornata non retribuita. Lo sciopero generale del 12 dicembre si inserisce proprio in questo equilibrio fragile, in cui la protesta collettiva diventa anche un modo per segnalare al governo che il malessere sociale non è un concetto astratto, ma qualcosa che attraversa buste paga, bollette, liste d’attesa e contratti temporanei.
Un giorno di disagi, ma anche di scelte
Il 12 dicembre 2025 sarà, con ogni probabilità, un venerdì complicato: treni ridotti, bus e metro a singhiozzo, scuole parzialmente ferme, visite rinviate, traffico più intenso sulle strade. Ma, al di là dei disagi immediati, la giornata rappresenta anche un momento simbolico. Da una parte c’è un sindacato che prova a misurare la propria forza e a spingere il governo a rivedere una manovra economica considerata sbilanciata. Dall’altra ci sono cittadini e lavoratori che devono decidere come rapportarsi a questa forma di protesta, tra comprensione, critica e adesione.
Per qualcuno sarà solo “l’ennesimo sciopero”. Per altri sarà la prima volta in piazza dopo anni. Per molti sarà semplicemente una giornata da gestire con più pazienza e organizzazione. In ogni caso, il 12 dicembre segnerà un passaggio importante nel confronto tra governo, sindacati e società, mostrando quanto spazio c’è ancora in Italia per una mobilitazione collettiva capace di incidere davvero sulle scelte politiche ed economiche dei prossimi mesi.

