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Influenza, il sintomo insolito che dura più del previsto: fai attenzione

21/12/2025 17:16 - Aggiornamento 21/12/2025 17:23

L’influenza di quest’inverno non passa inosservata. Non tanto per la gravità, quanto per una sensazione diversa che sempre più persone stanno raccontando: una spossatezza intensa, improvvisa e persistente, che arriva insieme ai sintomi classici e sembra durare più del previsto.

Alla base di questa percezione c’è la diffusione della variante K del virus influenzale A(H3N2), oggi prevalente in Italia. Una mutazione soprannominata “super flu” che, pur non essendo più aggressiva, riesce a circolare con maggiore facilità.

La variante K è oggi la più diffusa in Italia

Secondo i dati della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, la variante K rappresenta oltre l’80% dei ceppi A(H3N2) attualmente circolanti nel nostro Paese. Comparsa già nell’estate del 2025, ha progressivamente preso il sopravvento durante l’autunno, contribuendo all’aumento dell’attività influenzale stagionale.

Il nome scientifico della variante è A/H3N2 J.2.4.1 e contiene sette mutazioni che interessano l’emoagglutinina, una proteina chiave del virus. È proprio questa caratteristica a renderla più capace di eludere parzialmente il sistema immunitario.

Il “sintomo insolito”: una spossatezza più marcata

Dal punto di vista clinico, i sintomi restano quelli tipici dell’influenza: febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari, cefalea e stanchezza. Eppure, medici e pazienti segnalano qualcosa di diverso.

Non si tratta di un nuovo sintomo in senso stretto, ma di una stanchezza più intensa e prolungata, che compare fin dall’inizio e rende difficile svolgere anche le attività quotidiane più semplici. Una sensazione che molti descrivono come “più pesante” rispetto alle influenze degli anni precedenti.

Come riportano i medici, abbiamo tre “spie rosse” a cui fare molta attenzione:

  • Febbre che sale all’improvviso, sopra i 38°C
  • Almeno un sintomo respiratorio per esempio naso chiuso, tosse o gola infiammata
  • Almeno un sintomo sistemico: quali dolori muscolari o articolari e stanchezza intensa.

Perché questa influenza sembra più difficile da scrollarsi di dosso

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, “la vera influenza è sempre uguale, cambia piuttosto la numerosità dei casi”. La variante K non provoca manifestazioni cliniche più gravi, ma la sua maggiore capacità di eludere una parte del sistema immunitario ne facilita la diffusione.

Questo significa che il virus circola di più e colpisce più persone, aumentando la percezione di un’influenza più intensa, anche se i quadri clinici restano nella norma.

Questo invece il parere di Matteo Bassetti: “L’influenza sta circolando in modo importante non solo in Europa, dove c’è un’allerta del Centro europeo per il controllo delle malattie”.

Influenza, Bassetti avverte: i sintomi che molti stanno sottovalutando

Il virologo avvisa gli italiani con la soluzione più efficace a suo avviso, la vaccinazione: ”Può ridurre il rischio che l’influenza si presenti in forma grave, soprattutto nelle persone più anziane e vulnerabili”.

Leggi anche: Influenza, Bassetti avverte: il sintomo che colpisce

I numeri dell’influenza a dicembre

Nella settimana tra l’8 e il 14 dicembre, oltre 800.000 italiani hanno avuto una sindrome simil-influenzale. Quasi il 40% delle infezioni respiratorie acute analizzate è risultato positivo ai virus influenzali.

I bambini sotto i 4 anni restano la fascia più colpita, con un’incidenza quasi tripla rispetto alla media nazionale. Le regioni con i tassi più elevati sono Sardegna, Campania, Sicilia e Piemonte.

Contagiosità più alta, ma non maggiore gravità

Su questo punto le autorità sanitarie sono concordi. Non ci sono segnali di una maggiore gravità delle manifestazioni cliniche associate alla variante K. I ricoveri e le complicanze restano in linea con le stagioni influenzali precedenti.

Tuttavia, come ogni influenza, anche questa può essere più pericolosa per anziani, immunodepressi e persone con patologie croniche, soprattutto se evolve in bronchiti o polmoniti.

Il periodo di Natale favorisce la diffusione

Secondo gli esperti, l’aumento dei casi dopo Natale è prevedibile. Riunioni familiari, pranzi, cene e ambienti chiusi favoriscono lo scambio di particelle respiratorie e quindi la trasmissione del virus.

Per questo motivo il ministero della Salute continua a raccomandare particolare attenzione proprio nelle settimane festive.

Vaccino e terapie: cosa sapere

Il vaccino antinfluenzale resta uno strumento fondamentale. Come ricorda Gina Gualano, responsabile del reparto di malattie infettive dell’apparato respiratorio dello Spallanzani, “chi si immunizza è protetto e, se contagiato, sviluppa una malattia molto meno impegnativa”.

In caso di infezione, la terapia resta quella classica: riposo, farmaci antinfiammatori e antifebbrili, idratazione. Il riposo è particolarmente importante proprio per aiutare l’organismo a superare quella spossatezza che molti stanno sperimentando.

Un’influenza diversa nella percezione, non nei rischi

La variante K non rappresenta una nuova emergenza sanitaria. Ma la sua capacità di diffondersi più facilmente e di “stancare” di più l’organismo spiega perché tanti la percepiscano come un’influenza diversa dal solito.

Un dettaglio che non va ignorato, soprattutto in un inverno in cui la circolazione virale è già elevata e il periodo natalizio può amplificare i contagi.

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