L’influenza di quest’inverno non passa inosservata. Non tanto per la gravità, quanto per una sensazione diversa che sempre più persone stanno raccontando: una spossatezza intensa, improvvisa e persistente, che arriva insieme ai sintomi classici e sembra durare più del previsto.
Alla base di questa percezione c’è la diffusione della variante K del virus influenzale A(H3N2), oggi prevalente in Italia. Una mutazione soprannominata “super flu” che, pur non essendo più aggressiva, riesce a circolare con maggiore facilità.
La variante K è oggi la più diffusa in Italia
Secondo i dati della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, la variante K rappresenta oltre l’80% dei ceppi A(H3N2) attualmente circolanti nel nostro Paese. Comparsa già nell’estate del 2025, ha progressivamente preso il sopravvento durante l’autunno, contribuendo all’aumento dell’attività influenzale stagionale.
Il nome scientifico della variante è A/H3N2 J.2.4.1 e contiene sette mutazioni che interessano l’emoagglutinina, una proteina chiave del virus. È proprio questa caratteristica a renderla più capace di eludere parzialmente il sistema immunitario.
Il “sintomo insolito”: una spossatezza più marcata
Dal punto di vista clinico, i sintomi restano quelli tipici dell’influenza: febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari, cefalea e stanchezza. Eppure, medici e pazienti segnalano qualcosa di diverso.
Non si tratta di un nuovo sintomo in senso stretto, ma di una stanchezza più intensa e prolungata, che compare fin dall’inizio e rende difficile svolgere anche le attività quotidiane più semplici. Una sensazione che molti descrivono come “più pesante” rispetto alle influenze degli anni precedenti.
Come riportano i medici, abbiamo tre “spie rosse” a cui fare molta attenzione:
- Febbre che sale all’improvviso, sopra i 38°C
- Almeno un sintomo respiratorio per esempio naso chiuso, tosse o gola infiammata
- Almeno un sintomo sistemico: quali dolori muscolari o articolari e stanchezza intensa.
Perché questa influenza sembra più difficile da scrollarsi di dosso
Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, “la vera influenza è sempre uguale, cambia piuttosto la numerosità dei casi”. La variante K non provoca manifestazioni cliniche più gravi, ma la sua maggiore capacità di eludere una parte del sistema immunitario ne facilita la diffusione.
Questo significa che il virus circola di più e colpisce più persone, aumentando la percezione di un’influenza più intensa, anche se i quadri clinici restano nella norma.
Questo invece il parere di Matteo Bassetti: “L’influenza sta circolando in modo importante non solo in Europa, dove c’è un’allerta del Centro europeo per il controllo delle malattie”.

Il virologo avvisa gli italiani con la soluzione più efficace a suo avviso, la vaccinazione: ”Può ridurre il rischio che l’influenza si presenti in forma grave, soprattutto nelle persone più anziane e vulnerabili”.
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I numeri dell’influenza a dicembre
Nella settimana tra l’8 e il 14 dicembre, oltre 800.000 italiani hanno avuto una sindrome simil-influenzale. Quasi il 40% delle infezioni respiratorie acute analizzate è risultato positivo ai virus influenzali.
I bambini sotto i 4 anni restano la fascia più colpita, con un’incidenza quasi tripla rispetto alla media nazionale. Le regioni con i tassi più elevati sono Sardegna, Campania, Sicilia e Piemonte.
Contagiosità più alta, ma non maggiore gravità
Su questo punto le autorità sanitarie sono concordi. Non ci sono segnali di una maggiore gravità delle manifestazioni cliniche associate alla variante K. I ricoveri e le complicanze restano in linea con le stagioni influenzali precedenti.
Tuttavia, come ogni influenza, anche questa può essere più pericolosa per anziani, immunodepressi e persone con patologie croniche, soprattutto se evolve in bronchiti o polmoniti.
Il periodo di Natale favorisce la diffusione
Secondo gli esperti, l’aumento dei casi dopo Natale è prevedibile. Riunioni familiari, pranzi, cene e ambienti chiusi favoriscono lo scambio di particelle respiratorie e quindi la trasmissione del virus.
Per questo motivo il ministero della Salute continua a raccomandare particolare attenzione proprio nelle settimane festive.
Vaccino e terapie: cosa sapere
Il vaccino antinfluenzale resta uno strumento fondamentale. Come ricorda Gina Gualano, responsabile del reparto di malattie infettive dell’apparato respiratorio dello Spallanzani, “chi si immunizza è protetto e, se contagiato, sviluppa una malattia molto meno impegnativa”.
In caso di infezione, la terapia resta quella classica: riposo, farmaci antinfiammatori e antifebbrili, idratazione. Il riposo è particolarmente importante proprio per aiutare l’organismo a superare quella spossatezza che molti stanno sperimentando.
Un’influenza diversa nella percezione, non nei rischi
La variante K non rappresenta una nuova emergenza sanitaria. Ma la sua capacità di diffondersi più facilmente e di “stancare” di più l’organismo spiega perché tanti la percepiscano come un’influenza diversa dal solito.
Un dettaglio che non va ignorato, soprattutto in un inverno in cui la circolazione virale è già elevata e il periodo natalizio può amplificare i contagi.
