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Variante K dell’influenza, scontro Rezza-Bassetti: “Come stanno le cose”

22/12/2025 12:23

Gianni Rezza e Matteo Bassetti discutono della variante K dell’influenza

L’influenza sta colpendo duramente l’Italia, con un numero elevato di persone costrette a letto già prima delle festività. In questo contesto si è imposto un nome che torna con insistenza nel dibattito pubblico: variante K. Una sigla che ha alimentato timori, titoli allarmistici e confronti accesi tra esperti. Ma non tutti condividono la lettura più preoccupata di questa stagione influenzale.

Mentre l’infettivologo Matteo Bassetti parla di una delle peggiori ondate degli ultimi anni, Gianni Rezza invita a ridimensionare il quadro. Secondo il dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità, il livello di allarme non sarebbe giustificato dai dati disponibili.

Virus influenzali, Rezza spegne l’allarme sulla variante K

Negli ultimi mesi si è diffusa l’idea di una “super influenza”, legata alla circolazione contemporanea di più virus respiratori e alla predominanza della variante K. Una narrazione che ha trovato spazio anche nel dibattito televisivo e sui social.

Gianni Rezza, professore di Igiene e Sanità pubblica, non condivide però questa lettura. Intervenendo sul tema, ha spiegato che la variante K non mostra caratteristiche di maggiore aggressività rispetto a quelle già osservate in passato. In sostanza, il virus cambia, ma il comportamento epidemiologico resta simile a quello delle stagioni precedenti.

Secondo Rezza, parlare di emergenza rischia di creare un clima di preoccupazione eccessiva, non supportato da segnali realmente nuovi o anomali.

Perché la variante K non rappresenta una novità assoluta

Durante ogni stagione influenzale è normale osservare mutazioni dei virus in circolazione. Si tratta di un fenomeno fisiologico, che spesso porta a un allungamento della curva epidemica più che a un aumento della gravità clinica.

La variante K si inserisce proprio in questo schema. I dati indicano che i virus influenzali, in particolare il sottotipo H3N2, sono oggi predominanti, ma con un andamento molto simile a quello già visto nella stagione 2023-2024.

Non si osservano, secondo Rezza, né un anticipo sorprendente dei contagi né un picco anomalo. Il quadro generale resta coerente con l’evoluzione tipica dell’influenza stagionale.

Il vero nodo: vaccino e soggetti fragili

Il punto su cui Rezza invita a mantenere alta l’attenzione riguarda un altro aspetto. Il problema può emergere quando le mutazioni riducono l’efficacia del vaccino, soprattutto nei confronti degli anziani e delle persone fragili.

In questi casi, anche un virus non più aggressivo può determinare un aumento dei casi gravi e una maggiore pressione sulle strutture ospedaliere. Alcuni dati internazionali suggeriscono che il vaccino antinfluenzale abbia una protezione leggermente inferiore contro la variante K.

Per questo motivo, la prudenza resta fondamentale, in particolare nella protezione delle fasce più vulnerabili.

I sintomi della variante K: cosa osservare

Dal punto di vista clinico, la variante K non presenta segnali realmente nuovi. I sintomi restano quelli tipici dell’influenza stagionale:

  • febbre
  • tosse
  • mal di gola
  • dolori muscolari
  • stanchezza.

In alcuni casi possono comparire anche disturbi gastrointestinali.

Per riconoscere un’infezione influenzale è utile prestare attenzione a tre elementi ricorrenti: febbre superiore ai trentotto gradi, la presenza di almeno un sintomo respiratorio e almeno un sintomo sistemico come spossatezza o dolori diffusi.

Negli ultimi giorni si è discusso anche di un possibile sintomo meno comune associato alla variante K, approfondito in questo articolo: influenza, il nuovo sintomo insolito della variante K.

Super influenza e percezione del rischio

Il termine “super influenza” ha contribuito ad amplificare la percezione del rischio. In realtà, come spiegano gli esperti più cauti, la co-circolazione di virus diversi è un evento noto e non eccezionale.

Un approfondimento sui nuovi sintomi segnalati in questa fase è disponibile qui: super influenza, quali sono i nuovi sintomi osservati.

Sempre Matteo Bassetti ha richiamato l’attenzione su alcuni segnali da non sottovalutare, come raccontato in questo approfondimento: influenza K, i sintomi che secondo Bassetti vengono sottovalutati.

La stagione influenzale in corso è intensa, ma non fuori controllo. La variante K domina la scena, ma non sembra aver cambiato radicalmente le regole del gioco. I dati, al momento, raccontano una situazione impegnativa ma coerente con il passato.

La differenza, oggi più che mai, la fa il modo in cui le informazioni vengono comunicate. Tra allarmi e rassicurazioni, l’equilibrio resta la chiave per affrontare l’influenza con consapevolezza, senza panico e senza sottovalutazioni.

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