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Addio ai timbri sul passaporto dal 2026: cosa devi sapere prima di viaggiare

26/12/2025 09:28

Per decenni i timbri sul passaporto hanno rappresentato molto più di una semplice formalità burocratica. Ogni segno d’inchiostro raccontava un confine attraversato, un viaggio intrapreso, un arrivo atteso. Dal 2026, però, questo rito è destinato a scomparire. L’Unione Europea ha deciso di archiviare definitivamente il timbro cartaceo, sostituendolo con un sistema digitale basato su dati biometrici.

Il cambiamento non riguarda tutti, ma segna una svolta storica nel modo in cui vengono gestiti gli ingressi e le uscite dai confini europei. A guidare la transizione è l’Entry/Exit System, noto come EES, uno strumento tecnologico che promette più sicurezza, maggiore precisione e tempi di controllo più rapidi. Ma cosa significa davvero, nella pratica, dire addio ai timbri sul passaporto?

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Addio ai timbri sul passaporto: quando entra in vigore il nuovo sistema

L’implementazione del nuovo sistema è già iniziata. A partire dall’ottobre 2025 l’Unione Europea ha avviato una fase di transizione, necessaria per testare le infrastrutture e abituare gli operatori di frontiera alle nuove procedure. Il passaggio definitivo è previsto entro aprile 2026, data entro la quale il timbro manuale verrà completamente eliminato per i viaggiatori interessati.

Da quel momento, il controllo alle frontiere esterne dell’area Schengen non avverrà più tramite il classico timbro sul passaporto, ma attraverso la registrazione digitale dei dati biometrici del viaggiatore.

Cos’è l’Entry/Exit System (EES) e come funziona

L’EES è un sistema informatico centralizzato che registra automaticamente l’ingresso e l’uscita dei cittadini extraeuropei che viaggiano nell’area Schengen per soggiorni di breve durata, senza visto. Al posto del timbro, il sistema raccoglie e conserva:

– dati anagrafici
– data e luogo di ingresso e uscita
– immagini del volto
– impronte digitali

Queste informazioni vengono archiviate in un database comune a tutti i Paesi dell’area Schengen, rendendo i controlli più rapidi e difficilmente falsificabili. Il sistema consente inoltre di verificare automaticamente il rispetto dei limiti di permanenza consentiti, riducendo il rischio di soggiorni irregolari.

Cosa cambia per i viaggiatori italiani

Per chi viaggia esclusivamente all’interno dell’Unione Europea non cambia nulla. I cittadini italiani continueranno a muoversi liberamente all’interno dell’area Schengen senza nuove procedure, né controlli aggiuntivi.

Il cambiamento riguarda invece chi entra o rientra nell’Unione Europea da Paesi extra Schengen. Chi vola verso destinazioni come Stati Uniti, Regno Unito, Marocco, Thailandia o Giappone, al ritorno non riceverà più alcun timbro sul passaporto. L’ingresso sarà registrato automaticamente tramite scanner biometrici installati negli aeroporti e ai valichi di frontiera.

In una fase iniziale sono previsti possibili rallentamenti, legati alla raccolta dei dati biometrici per chi entra per la prima volta nel sistema. Una volta completata questa fase, l’obiettivo è ridurre sensibilmente i tempi di attesa rispetto ai controlli tradizionali.

Perché l’Unione Europea elimina i timbri cartacei

La decisione nasce da esigenze precise. I timbri manuali sono facilmente deteriorabili, difficili da leggere e, in alcuni casi, falsificabili. Inoltre, non consentono un controllo immediato e centralizzato dei movimenti dei viaggiatori.

Il nuovo sistema digitale permette invece di:

– aumentare la sicurezza alle frontiere
– contrastare l’immigrazione irregolare
– migliorare la gestione dei flussi turistici
– ridurre gli errori umani
– velocizzare i controlli nel medio periodo

Si tratta di un passaggio coerente con la trasformazione digitale già in corso in molti ambiti della pubblica amministrazione europea.

Una tendenza globale: cosa succede nel resto del mondo

L’Europa non è l’unica a dire addio ai timbri sul passaporto. Paesi come Canada, Australia e Giappone utilizzano da tempo sistemi biometrici per il controllo degli ingressi. Anche gli Stati Uniti hanno avviato programmi di espansione delle tecnologie di riconoscimento facciale negli aeroporti internazionali.

Il viaggio internazionale sta diventando sempre più digitale. La raccolta dei timbri, un tempo simbolo di esperienza e scoperta, lascia spazio a sistemi invisibili ma più efficienti, capaci di tracciare ogni passaggio senza lasciare segni fisici sul documento.

Nostalgia e cambiamento: cosa si perde davvero

Per molti viaggiatori il timbro sul passaporto aveva un valore emotivo. Era la prova tangibile di un confine superato, un ricordo da sfogliare nel tempo. La sua scomparsa segna la fine di un rituale che accompagnava il viaggio fin dal primo controllo.

In cambio, arriva un sistema che promette maggiore efficienza e sicurezza. Il viaggio resta, l’esperienza resta, ma la memoria non è più impressa sulla carta. È conservata in un database, precisa e silenziosa.

Dal 2026 il passaporto continuerà a essere indispensabile, ma racconterà sempre meno. La storia del viaggio non sarà più visibile a colpo d’occhio, ma registrata in modo digitale, segnando un passaggio definitivo verso una nuova era della mobilità internazionale.

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