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Influenza fuori controllo: l’allarme che preoccupa medici e ospedali

29/12/2025 15:08

L’influenza stagionale sta mostrando numeri che non si vedevano da anni e il quadro che emerge dai dati di sorveglianza è sempre più preoccupante. I casi di infezioni respiratorie acute continuano a crescere settimana dopo settimana, con un impatto significativo sui sistemi sanitari e un aumento costante degli accessi al pronto soccorso.

Secondo le ultime rilevazioni, nella penultima settimana del 2025 l’incidenza in Italia ha raggiunto quota 17,1 casi ogni 1.000 assistiti, in netto aumento rispetto ai 14,7 della settimana precedente. Un’accelerazione che conferma l’ingresso del Paese nella fase più intensa della stagione influenzale.

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Nel solo arco di sette giorni sono stati stimati circa 950mila nuovi casi, portando il totale complessivo dall’inizio della sorveglianza a circa 5,8 milioni di infezioni. Numeri che collocano l’Italia in linea con quanto sta accadendo nel resto d’Europa e negli Stati Uniti.

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I dati della sorveglianza e il confronto con gli anni passati

L’ultimo bollettino della rete di sorveglianza dei virus respiratori mostra come l’attuale ondata segua un andamento simile a quella della stagione 2023-2024. Alla 51ª settimana di quell’anno, l’incidenza si attestava a 18,1 casi per 1.000 assistiti, un valore molto vicino a quello registrato in questi giorni.

Il confronto con la stagione 2024-2025 evidenzia invece una differenza netta: nello stesso periodo dell’anno scorso l’incidenza era ferma a 10,7 casi per 1.000 assistiti. Un divario che conferma come l’attuale epidemia influenzale sia più intensa e diffusa rispetto alla precedente.

Questo trend in crescita sta già producendo effetti tangibili sul sistema sanitario, con un aumento delle richieste di assistenza medica e un progressivo sovraccarico delle strutture ospedaliere.

I più colpiti: bambini piccoli e anziani

I dati mostrano che i soggetti più colpiti restano i bambini nella fascia di età 0-4 anni, dove si registrano circa 50 casi ogni 1.000 assistiti. Una pressione che si riflette soprattutto sugli ambulatori pediatrici e sui pronto soccorso.

All’aumento dell’incidenza corrisponde anche una crescita delle ospedalizzazioni, in particolare tra le persone anziane e fragili. In queste fasce di popolazione l’influenza tende a presentarsi con forme più severe e complicanze che richiedono ricoveri più lunghi.

Il risultato è un sistema sanitario chiamato a gestire contemporaneamente un alto numero di accessi e un aumento della complessità clinica dei pazienti.

Quali virus stanno circolando e il ruolo della variante K

Tra i virus influenzali attualmente in circolazione, la quota maggiore è rappresentata dal ceppo A(H3N2), nettamente prevalente rispetto all’A(H1N1)pdm09. All’interno di questo gruppo, il subclade K risulta essere quello dominante.

Proprio la variante K è al centro dell’attenzione degli esperti, poiché presenta una capacità parziale di eludere la risposta immunitaria, inclusa quella indotta dai vaccini stagionali. Un fattore che contribuisce a spiegare la diffusione rapida del virus e la durata più lunga dei sintomi in molti pazienti.

La circolazione contemporanea di più virus respiratori amplifica l’impatto complessivo dell’epidemia, rendendo più complessa la gestione clinica dei casi.

Le regioni più colpite in Italia

L’intensità dell’influenza non è uniforme sul territorio nazionale. Attualmente risulta molto alta in Veneto, nella provincia di Bolzano, nelle Marche e in Campania. È considerata alta anche in Sicilia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio e Abruzzo.

Un livello di intensità media si registra invece in Valle d’Aosta, Lombardia, Toscana e Puglia, mentre resta bassa nelle altre regioni. Una distribuzione che conferma come l’epidemia stia avanzando in modo progressivo, coinvolgendo aree sempre più ampie del Paese.

L’allarme di Bassetti e lo scenario delle prossime settimane

Di fronte a questi numeri, l’infettivologo Matteo Bassetti ha lanciato un allarme chiaro. Secondo l’esperto, Europa e Nord America sarebbero già “in ginocchio” a causa dell’influenza, con dati definiti anomali e senza precedenti negli ultimi decenni.

Bassetti sottolinea come negli Stati Uniti, e in particolare a New York, sia stato registrato un record storico di casi in una sola settimana. Un segnale che anticipa ciò che potrebbe accadere anche in Italia nelle prossime settimane.

Secondo l’infettivologo, il picco dell’influenza è atteso a breve e coinvolgerà milioni di persone. Uno scenario che rischia di tradursi in pronto soccorso presi d’assalto, ospedali sotto pressione e un carico assistenziale superiore a quello degli ultimi anni.

Un inverno sanitario ad alta tensione

L’attuale stagione influenzale conferma quanto già previsto mesi fa osservando l’andamento dell’epidemia nell’emisfero australe. La combinazione di più virus circolanti, una variante più elusiva e una popolazione parzialmente vulnerabile sta creando le condizioni per un inverno particolarmente difficile.

Nei prossimi giorni l’attenzione resterà puntata sull’evoluzione dei dati e sulla capacità del sistema sanitario di reggere l’urto. Un copione già visto in passato, ma che quest’anno potrebbe presentarsi in una forma ancora più severa.

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