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Accoltellamenti di Rimini, le paranoie del profugo: «Una donna senza mani mi insegue»

15/09/2021 10:05 - Aggiornamento 15/09/2021 12:02

Il gip ha convalidato ieri l’arresto di Somane Duula per gli accoltellamenti di Rimini. Il profugo somalo è accusato di due tentati omicidi (per gli accoltellamenti a una delle controllore e al bambino), di tentata rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Negli interrogatori emergono le paranoie di Duula, evidentemente disturbato, che dice di essere perseguitato da una donna tedesca senza mani, tutta insanguinata. (Continua a leggere dopo la foto)

Accoltellamenti di Rimini, le paranoie di Duula

«Una donna senza mani mi perseguita, non mi dà pace. Aiutatemi, dovete trovarla…».E ancora: «Lo sanno tutti che quella donna mi minaccia, chiedete a chi volete… È una donna senza mani, tutta insanguinata». Queste le dichiarazioni sconnesse e illogiche rilasciate durante gli interrogatori dal profugo somalo accusato di due tentati omicidi. Alla presenza dell’avvocato Maria Rivieccio e di un interprete di lingua somala (che in un primo momento non era stato possibile reperire), il richiedente asilo è stato ascoltato dal gip Manuel Bianchi e dal pm Davide Ercolani che coordina le indagini. Nella sua ordinanza, il giudice delle indagini preliminari ha parlato di “spiccata pericolosità sociale del soggetto”.

Somane Duula

Somane Duula è arrivato in Italia all’inizio di agosto, dopo aver attraversato almeno cinque paesi europei negli ultimi sei anni. In ognuno dei paesi. Somane aveva presentato la richiesta per ottenere lo status di rifugiato. Il 25 agosto scorso era stato assegnato, in via provvisoria, ad una struttura di Riccione gestita dal comitato di Rimini della Croce Rossa, nel quale era stato sottoposto a quarantena fiduciaria come previsto dai protocolli nazionali per l’accoglienza.

L’interrogatorio

Duula appare come una persona dalla mente disturbata, come dimostrato dalle manie di persecuzione. Nell’interrogatorio di ieri, durato quasi un’ora e mezza, il 26enne non ha fornito alcuna spiegazione delle azioni compiute sabato scorso. Si è limitato a ripetere ossessivamente la storia di una donna, a suo dire di origine tedesca, che da tempo lo assillerebbe, inseguendolo tutta insanguinata e senza mani.

Il profugo sembrerebbe inoltre avere una vera e propria fobia nell’essere ripreso e fotografato o comunque nei confronti di foto, video e telefonini. Che questo fattore possa aver concorso, almeno in parte, a scatenare la sua reazione incontrollata? La legale di Duula si è riservata la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica. Ad una prima visita il 26enne era già stato sottoposto domenica mattina, e anche in quell’occasione aveva parlato di una presunta persecuzione in atto contro di lui ormai da tanto tempo. >> Rimini, il bimbo di 6 anni accoltellato è fuori pericolo, il papà: “È un miracolo”