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Alberto Stasi, è finita: anche la Cassazione dice ‘no’ alla richiesta di revisione del caso Chiara Poggi

20/03/2021 16:11 - Aggiornamento 20/03/2021 16:33

Alberto Stasi oggi, anche la Cassazione dice ‘no’ alla sua richiesta di revisione del processo sull’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Delitto per il quale è stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione. Stasi si professa innocente e sta scontando la sua condanna nel carcere di Bollate.

La Suprema Corte nelle scorse ore ha infatti respinto il ricorso della difesa di Stasi contro il “no” alla revisione del processo già emesso dalla Corte di Appello di Brescia lo scorso 5 ottobre. Non vi sarebbero nuovi elementi, prove, tali da giustificare la riapertura del caso.

ALBERTO STASI OGGI CASSAZIONE NO REVISIONE PROCESSO CHIARA POGGI

Alberto Stasi: anche la Cassazione respinge la richiesta di revisione

Per i giudici di Brescia gli elementi di novità proposti dalla difesa di Alberto Stasi nella istanza di revisione “non sono stati ritenuti prove nuove in quanto trattasi di elementi noti e già valutati”. Nello specifico, trattavasi di una consulenza tecnica che evidenziava frammenti di impronte vicino a quelle di Stasi; una nota tecnica, allegata al verbale delle operazioni eseguite dalla polizia scientifica nel 2007, che si riferiva a “micro crosticine di sapone sul dispenser”, e una fotografia del Ris che mostra quattro capelli nel lavandino del bagno.

“Gli elementi fattuali che si vorrebbero provare con le prove nuove non sono stati ritenuti idonei a dimostrare, ove eventualmente accertati, che il condannato, attraverso il riesame di tutte le prove, debba essere prosciolto, permanendo la valenza indiziaria di altri numerosi e gravi elementi non toccati dalle prove nuove”. Lo aveva messo nero su bianco la Corte d’Appello di Brescia nell’ordinanza contro cui si è appellata in Cassazione, invano, la difesa di Stasi. Occorrerà attendere il deposito delle motivazioni della sentenza in cui la Suprema Corte argomenterà le proprie decisioni. Per approfondire leggi qui —> Alberto Stasi non si arrende: «Annullate la mia condanna»

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Il commento della famiglia d Chiara Poggi

“I numerosi tentativi di ribaltare l’esito del processo effettuati in questi anni non hanno avuto effetto. La decisione della Cassazione conferma ancora una volta la responsabilità di Stasi al di là di ogni ragionevole dubbio”. Lo hanno dichiarato a mezzo stampa gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali della famiglia Poggi.

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Su cosa verteva la richiesta di revisione di Stasi

La richiesta di revisione del processo sul delitto di Chiara Poggi verteva su una rilettura di elementi già agli atti, ma interpretati in maniera diversa. Si trattava in primis della testimonianza di Manuela Travain, vicina di casa dei Poggi. In secondo luogo delle impronte sul dispenser e dei capelli trovati nel lavandino del bagno della casa in cui si è consumato l’orrendo crimine.

La donna disse che alle 9:30 del giorno del delitto le porte finestre del piano terra di casa Poggi erano ancora chiuse (ma i carabinieri all’arrivo in casa nel primo pomeriggio le trovarono aperte), che il cancelletto era aperto e che notò una bicicletta nera da donna appoggiata al marciapiede. La difesa di Stasi incrociando l’orario di passaggio della vicina, comprovato dall’aggancio della cella telefonica della zona, e considerando che la sua testimonianza è stata reputata attendibile dai giudici, ipotizza che alle 9:28 Chiara fosse ancora in vita, visto che le finestre erano ancora chiuse.

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Gli atti del processo appurarono che Stasi si trovava già a casa sua a quell’ora perché alle 9:35 accese il suo pc. In base agli orari, per la difesa, non fu quindi lui ad aprire le imposte. Chi, allora? Chiara? O qualcun altro?

Si aggiungano poi i capelli lunghi corvini rinvenuti sul lavandino, dove per i giudici Stasi si è perfettamente lavato le mani e che dopo ha ripulito dal sangue. Alla luce della ricostruzione cristallizzata a processo, per la difesa non è spiegata la presenza dei quattro capelli immortalati nel lavandino da una foto scattata dai carabinieri durante il sopralluogo. Potrebbe interessarti anche —> Potrebbe interessarti anche —> Alberto Stasi revisione processo, Roberta Bruzzone lo stronca: «È un altro caso di revisionite»