Vai al contenuto

Andrea Crisanti: «Seconda ondata? Il nostro autunno sarà come i mattatoi tedeschi»

24/06/2020 08:55 - Aggiornamento 24/06/2020 08:58

«Non possiamo aspettarci che SarsCov2 sparisca come la Sars, nel giro di un’estate, perché ci sono milioni di contagiati in tutti e cinque i continenti», lo afferma al ‘Fatto Quotidiano’ Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova. «È soltanto diventato meno probabile infettarsi in Italia in questo preciso momento ed è un effetto positivo del lockdown, delle mascherine e della distanza. E del caldo secco. Ma il nostro autunno sarà come i mattatoi tedeschi adesso, dove il virus, anche ora, sta facendo danni seri», ha precisato l’esperto.

leggi anche l’articolo —> Galli, Coronavirus: «Non ha senso lastricare il mondo di plexiglas», la verità ‘scomoda’ che nessuno dice

Crisanti

Andrea Crisanti: «Seconda ondata? Il nostro autunno sarà come i mattatoi tedeschi»

Per evitare un’altra emergenza come quella dello scorso inverno: «Dovremo aggredire sul nascere ogni singolo cluster. I contagi importati da Paesi in cui l’epidemia è fuori controllo sono molto pericolosi. Ne abbiamo avuto uno anche a Padova, una badante che ha infettato tutta la famiglia. E se non vengono individuati subito, l’Italia rischia di perdere tutto il lavoro fatto con il lockdown. In questo momento la probabilità di infettarsi in Italia, specialmente in alcune regioni, è piuttosto bassa. Personalmente evito gli assembramenti ma vado al ristorante, ho smesso di portare la mascherina Ffp2 e sono passato a quella chirurgica. E un giorno spero di potermela levare del tutto», ha dichiarato il professore Crisanti. Poi questi ha speso qualche parola sulla bassa carica virale del Covid-19 riscontrata nei tamponi positivi fatti in questi ultimi giorni: «Questi risultati sono ottenuti valutando la capacità del virus di infettare cellule in vitro, un sistema artificiale che non necessariamente riproduce fedelmente la capacità infettiva nell’uomo. Inoltre pazienti con basse cariche virali erano presenti anche durante la fase acuta dell’epidemia!».

Crisanti

«La Lombardia per me è una grande incognita»

«La Lombardia per me è una grande incognita sulla quale rinuncio a esprimermi perché non so quali siano i numeri reali, non so chi stanno testando e secondo quali criteri. Ma sono preoccupato che questi contagi a un certo punto possano far ripartire l’epidemia», ha concluso il professor Andrea Crisanti, non tacendo a ‘Il Fatto Quotidiano’ le sue perplessità. leggi anche l’articolo —> Coronavirus, Giuseppe Remuzzi: «I nuovi positivi non sono più contagiosi!»