Non ci sarebbe nessuna correlazione causale tra la morte del professore di Vergato, Bologna, e il vaccino AstraZeneca ricevuto dieci giorni prima. L’autopsia sulla salma di Giuseppe Morabito, morto a 61 anni, ha rivelato invece che il vicepreside della scuola media Veggetti di Vergato era portatore del virus Sars-CoV-2.
Professore morto a Bologna dopo l’iniezione di siero AstraZeneca
Aveva ricevuto il vaccino il 3 marzo, e il professore Morabito faticava a riprendersi. Le sue forze andavano via via scemando, fino ad avvertire i colleghi di non chiamarlo, perché faticava addirittura a parlare. E’ morto il 13 marzo nella sua casa. Dopo il decesso, il suo medico di base aveva fatto sapere che “quella dose faceva parte del lotto fermato l’11 marzo” anche in Emilia-Romagna. Era stato aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo, anche se, aveva chiarito il procuratore capo Giuseppe Amato, non c’erano né indagati né ipotesi di responsabilità. “Per il momento non c’è alcun elemento che possa collegare il decesso al vaccino”, aveva spiegato a Il Resto del Carlino.
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Il professore aveva il Covid
L’autopsia ha confermato che non c’è correlazione causale tra il vaccino e la morte dell’insegnante. “Non sono emersi legami tra la morte e la somministrazione del vaccino”. E’ questa la prima risposta dell’autopsia sul corpo di Giuseppe Morabito. Lo comunica il procuratore capo Giuseppe Amato: “I consulenti tecnici, all’esito dell’autopsia, hanno comunicato l’insussistenza di evidenze di una correlazione fisiopatologica causale tra il decesso e la somministrazione di vaccino Astrazeneca. L’esito dell’autopsia ha peraltro fatto rilevare che il deceduto era portatore di infezione da Sars-Cov-2. Gli esami vanno ulteriormente suffragati, ma allo stato non sono emersi legami tra la morte e la somministrazione del vaccino”. >> Tutte le news di UrbanPost