Sotto il segno della prudenza, portata avanti dal ministro della salute Roberto Speranza, è ormai pronto il decreto che inaugura la fase 2. Mancano dei dettagli, ma dal 4 maggio 2020 gli Italiani potranno tornare a muoversi senza più bisogno dell’autocertificazione. Il modulo rimarrà obbligatorio soltanto per gli spostamenti tra una regione e l’altra. Questa sembra essere l’ipotesi al vaglio del governo, che testerà in questo modo il senso di responsabilità dei cittadini stessi. E se ci sarà una seconda ondata dipenderà da questi, che però non troveranno fuori il paese come l’avevano lasciato prima del lockdown. Restano, infatti, in piedi in Italia le regole del distanziamento sociale e l’uso di dispositivi come le mascherine e i guanti.
Autocertificazione addio, dopo il 4 maggio libera uscita: resta obbligatoria solo in un caso
Addio all’autocertificazione, per uscire non ce ne sarà più bisogno. Sarà da rispolverare soltanto nel passaggio dalla propria regione ad un’altra. Una decisione messa al punto nella tarda serata di venerdì 24 aprile. Secondo quanto riferisce ‘La Stampa’ a sciogliere gli ultimi nodi ieri è stato l’incontro tra il governo e i rappresentanti della maggioranza giallorossa. Ci sono da mettere a punto ancora alcune date delle riaperture, come quella definitiva per far riaprire i parrucchieri, estetisti e gli stabilimenti balneari, tra i settori più colpiti duramente dal Covid-19. Sarà possibile recarsi a casa di familiari, ma mantenendo le distanze o comunque indossando i dispositivi di sicurezza, senza dover avere «comprovati motivi». All’aperto permane il divieto di aggregazione: per le serate in discoteca, le cene affollate e i karaoke con gli amici ci vorrà tempo.
Meno di una settimana per valutare l’andamento dei contagi
Quello che preme all’esecutivo non è soltanto però la libertà individuale, ma il rilancio dell’economia. Stando ad indiscrezioni, nonostante il pressing delle associazioni d’impresa, nessuna fabbrica riaprirà lunedì prossimo. Il 4 maggio ripartiranno le imprese manifatturiere, con auto e tessile, i cantieri edili e altri servizi. Ormai manca meno di una settimana per valutare l’andamento dei contagi, troppo poco? La task force di esperti deve capire in fretta come agire per far ripartire il paese senza rischi. leggi anche l’articolo —> Italia fase 2 calendario, riapertura in 4 date: prima le fabbriche, bar e ristoranti alla fine