Vai al contenuto

Italia fase 2 calendario, riapertura in 4 date: prima le fabbriche, bar e ristoranti alla fine

24/04/2020 09:59 - Aggiornamento 24/04/2020 10:20

24 aprile 2020 – Coronavirus Italia fase 2. Il paese riparte, il 4 maggio al via lo sblocco del lockdown. «Oltre quella data, l’Italia non regge», ha ammesso il premier Giuseppe Conte, che forse avrebbe preferito prolungare lo stop di qualche altro giorno. Ma non è più tempo per tergiversare: l’emergenza economica, non meno pericolosa di quella sanitaria, richiede la riapertura delle attività. I governatori fremono, soprattutto dopo che il capo della task force, Vittorio Colao, ha fatto capire di essere favorevole alla ripartenza di alcune filiere già da lunedì 27. Ma perché la macchina si metta in moto senza incappare nell’insorgenza di nuovi focolai è necessario non abbassare la guardia. L’orientamento del governo resta difatti lo stesso: sblocco del paese sì, ma sotto il segno della prudenza e della gradualità. Il ritorno alla normalità sarà faticoso, comporterà ancora qualche sacrificio. Vediamo insieme quali attività riaprono per prime e chi ancora dovrà tenere le saracinesche abbassate. Un avvio che dovrebbe essere articolato in 4 date: 27 aprile, 4, 11 e 18 maggio. Le prime a ripartire le fabbriche e aziende, fucine del paese.

Italia fase 2

Italia fase 2 calendario, riapertura in 4 date: prima le fabbriche, bar e ristoranti alla fine

Chi vuole riaprire subito è il governatore del Veneto Luca Zaia: «Noi siamo pronti, è che non abbiamo la potestà giuridica. Se potessi fare delle ordinanze provvederei, con tutte le sicurezze del caso». Il presidente della Toscana invece rileva alcune criticità: «Qualcuno ci spieghi perché il tessile di Biella può riavviare le attività mentre quello di Prato no». E proprio per questo Enrico Rossi chiede al governo di «rivedere le disposizioni, e di ridiscutere insieme alle Regioni il tema della programmazione delle aperture». Non bisognerà attendere a lungo, secondo le previsioni, il premier Conte parlerà alla nazione entro il fine settimana, spiegando nel dettaglio in cosa consisterà la fase 2 e come dovremmo comportarci.

Italia fase 2

Il paese riparte: 27 aprile, 4 maggio, 11 maggio e 18 maggio

Il 4 maggio non sarà un libera tutti, ma senza dubbio avremo più possibilità di movimento. Restano in piedi le regole di distanziamento sociale, come pure l’autocertificazione, che consentirà di spostarsi all’interno della stessa regione (quella di residenza). Per oltrepassare i confini sono necessari dei validi motivi. Potremmo andare a trovare i nostri cari? Dal 4 maggio tecnicamente sarà lecito; consentito pure fermarsi a cena, ma andranno rispettate comunque la distanza e l’uso di dispositivi anti Covid-19. Secondo il piano del governo le fabbriche di macchine industriali per l’agricoltura e silvicoltura dovrebbero ripartire per prime, ovviamente con le dovute cautele, forse già il 27 aprile. Pressioni erano arrivate anche dal presidente di Confindustria nautica Saverio Cecchi: «Dobbiamo tornare in attività, non solo per le barche in consegna ma anche per la produzione. Sono preoccupato per la piccola nautica, per cui una settimana di lavoro in più vorrebbe dire tanto. Una settimana per determinati cantieri è linfa, vuol dire recuperare. Non c’è più tempo, un’altra settimana significherebbe far chiudere molte aziende».

Italia fase 2

Italia Fase 2, riapertura a tappe: restrizioni più severe per parrucchieri ed estetisti

I negozi d’abbigliamento dovrebbero riaprire i battenti o il 4 o l’11 maggio. Per la data certa bisognerà attendere il discorso del premier. Fare shopping non sarà come un tempo: ingressi a scaglioni, percorsi diversi di entrata/uscita, sanificazione continua del locale, nonché uso di disinfettanti e mascherine. Restrizioni ancora più rigide per parrucchiere ed estetiste, tra i settori più colpiti duramente dal Coronavirus. La riapertura di questi servizi potrebbe slittare al 18 maggio, la stessa data in cui dovrebbero riaprire anche bar e ristoranti. Pure in questo caso permane il divieto di assembramento. I gestori dovranno garantire termoscanner all’ingresso e tavoli più che dimezzati proprio per garantire la distanza. leggi anche l’articolo —> Riapertura bar e ristoranti: via libera anticipata al 4 maggio?