Visto il balzo di contagi in Campania ieri, il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha deciso di chiudere le scuole primarie e secondarie e le attività in università, fatta eccezione per gli studenti del primo anno, fino al 30 ottobre. L’ordinanza non è arrivata senza critiche. In prima linea, la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, che ritiene la decisione del governatore campano una scelta sbagliatissima.
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I contagi in Campania
Ieri i nuovi contagi in Campania erano 1.127, contro gli 818 del giorno precedente. I guariti sono stati solo 317. Il saldo tra nuovi contagi e guariti ha quindi superato la cifra di 800. De Luca aveva anticipato che, nel momento in cui il saldo tra nuovi positivi e guariti avrebbe superato la soglia di 800, egli avrebbe “chiuso tutto”. E così ha fatto, imponendo rigide restrizioni alla regione. Ai bar e ristoranti è stato imposta l’interruzione della vendita con asporto dopo le 21. Vietate feste e aggregazioni, scuole primarie e secondarie e università con obbligo di didattica a distanza. Secondo il Presidente della regione Campania, la decisione arriva proprio a causa del «livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico».
Azzolina a De Luca: “Una scelta sbagliatissima”
In prima linea a difendere il diritto dei ragazzi di andare a scuola è stata Lucia Azzolina. Ieri sera, alla trasmissione Zapping su Radio Rai 1, la ministra ha parlato di “accanimento inopportuno verso le scuole”. “Io mi chiedo perché la scuola debba essere sempre il primo elemento sacrificabile nei ragionamenti che sento in queste ore. E’ sintomatico dell’idea di Paese. La scuola è in credito con il Paese”, ha dichiarato ieri Lucia Azzolina in un’intervista a Il Foglio.
“In Campania solo lo 0,075% degli alunni è risultato positivo al Coronavirus. E di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è dello 0,080. Sono percentuali basse perché per tutta l’estate abbiamo lavorato a testa bassa e con grande umiltà affinché le scuole potessero riaprire in sicurezza. Abbiamo lavorato tutti insieme come una grande comunità”. I ragazzi non si ammalano a scuola, che è un ambiente sicuro, ha detto la Azzolina. Il momento in cui questi rischiano di più il contagio è prima e dopo le lezioni, ovvero sui mezzi di trasporto. Gli studenti non possono rimanere a casa, ma si può incrementare lo smart working per decongestionare i trasporti pubblici, ha suggerito la ministra. >> Tutte le news di UbanPost