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Azzolina, scuola settembre: «Così come la gente va in spiaggia, si ritornerà tra i banchi»

21/07/2020 10:08 - Aggiornamento 21/07/2020 10:10

«A settembre si ritorna a scuola. Punto. basta toni apocalittici. Così come la gente va in spiaggia, torna in discoteca, così si ritornerà tra i banchi. Le soluzioni per la riapertura si trovano. Molte scuole della Lombardia sono già pronte, altre lo saranno a breve. Le famiglie stiano tranquille, a settembre riporteremo tutti a scuola», così la ministra dell’Istruzione Azzolina ospite a “Zapping” su Radio1. La politica 37enne ha voluto poi difendersi dalle critiche ricevute: «Fare il ministro dell’Istruzione in questo Paese è sempre stato un compito arduo per tutti. Farlo ai tempi del coronavirus è sicuramente molto complesso. Nei posti giusti devono stare persone competenti. Ritengo che avendo lavorato a scuola per anni, con due lauree e un percorso di studi selettivo, in questo momento sia la persona giusta al posto giusto. È un ruolo arduo, la sfida non è semplice ma amo la scuola, ho dedicato tutta la mia vita a questo e sto provando a dare il meglio».

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Azzolina scuola

Azzolina, scuola settembre: «Così come la gente va in spiaggia, si ritornerà tra i banchi»

La ministra dell’Istruzione ha voluto poi esprimere la sua opinione sulla concezione del ruolo della donna all’interno della nostra società: «Essere donna in politica è difficile in questo Paese. Non solo in politica, ma anche nel giornalismo e in altri settori. Quando si raggiungono livelli un po’ alti e si parla di potere in mano alle donne, in questo Paese per qualcuno è un problema. Io sicuramente ho ricevuto attacchi sessisti, anche sui social». Lucia Azzolina ha chiarito poi la notizia diffusasi ieri circa la possibilità di mettere in cattedra dei laureandi. Un annuncio che aveva fatto storcere il naso a parecchi: soprattutto a chi è alle prese col precariato da anni. «Sta passando un messaggio sbagliato, quello per cui noi vorremmo dare le cattedre a chi non ha il titolo. È falso», ha dichiarato la 37enne, «Ho fatto una battaglia fin dall’inizio nella direzione della meritocrazia. Questi laureandi in scienze della formazione primaria sono quelli che hanno scelto di fare gli insegnanti, che stanno affrontando un percorso di studi molto selettivo, hanno fatto tirocinio e insegnano già. Abbiamo sistematizzato quello che già esisteva, solo per i contratti a tempo determinato e solo dopo aver chiamato gli abilitati».

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«Recovery Fund buona parte sarà destinata alla scuola»

Qualche parola infine sul Recovery Fund: «Una buona parte sarà destinata certamente alla scuola». Risorse che dovrebbero essere impiegate per risolvere il nodo delle classi pollaio e facilitare il ritorno in classe di alunni, insegnanti e personale Ata a settembre. «Con il decreto Rilancio è stato messo un primo tassello per un serio investimento di edilizia scolastica che darebbe da lavorare alle imprese e a tutto l’indotto», ha concluso la ministra dell’Istruzione. leggi anche l’articolo —> Scuola, l’ultima “trovata” della ministra Azzolina: i supplenti non laureati