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“Bambina mia”, la meravigliosa poesia di Mariangela Gualtieri da leggere oggi 20 novembre

20/11/2020 13:03 - Aggiornamento 20/11/2020 13:07

Il 20 novembre si celebra la Giornata Mondiale dell’Infanzia, con cui si ricorda l’adozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 1989, in Italia ratificata nel 1991. Una ricorrenza che quest’anno ha un significato «ancora più importante e particolare», come dichiara l’Unicef, a causa del difficile momento storico che i più giovani sono chiamati a vivere. Per l’occasione “Libreriamo” ha pubblicato una poesia meravigliosa di Mariangela Gualtieri, tra le voci più belle della letteratura contemporanea italiana. Si tratta della preghiera di una madre alla propria bambina: l’invito a non avere paura, a non lasciarsi sopraffare dagli eventi.

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Mariangela Gualtieri

“Bambina mia”, la stupenda poesia di Mariangela Gualtieri da leggere fino in fondo

Mariangela Gualtieri, 69 anni, di Cesena, laureata in architettura allo IUAV di Venezia, che ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca nel 1983, si conferma una delle penne più delicate. La lirica, che vogliamo riproporre anche noi, è tratta dalla silloge “Quando non morivo”, recentemente pubblicata da Einaudi nella “Bianca” (la celebre collana di poesia). Una poesia che suona come una sollecitazione a rendere il mondo un posto migliore. Un messaggio pieno di speranza e amore. Il titolo della dolce lirica “Bambina mia”.

Mariangela Gualtieri

Il testo della delicata lirica dedicata ai bambini

Bambina mia,
Per te avrei dato tutti i giardini
del mio regno, se fossi stata regina,
fino all’ultima rosa, fino all’ultima piuma.
Tutto il regno per te.

E invece ti lascio baracche e spine,
polveri pesanti su tutto lo scenario
battiti molto forti
palpebre cucite tutto intorno.
Ira nelle periferie della specie.
E al centro,
ira.

Ma tu non credere a chi dipinge l’umano
come una bestia zoppa e questo mondo
come una palla alla fine.
Non credere a chi tinge tutto di buio pesto e
di sangue. Lo fa perché è facile farlo.
Noi siamo solo confusi, credi.
Ma sentiamo. Sentiamo ancora.

Sentiamo ancora. Siamo ancora capaci
di amare qualcosa.
Ancora proviamo pietà.
Tocca a te, ora,
a te tocca la lavatura di queste croste
delle cortecce vive.
C’è splendore
in ogni cosa. Io l’ho visto.
Io ora lo vedo di più.

C’è splendore. Non avere paura.
Ciao faccia bella,
gioia più grande.
L’amore è il tuo destino.
Sempre. Nient’altro.
Nient’altro. Nient’altro.

Mariangela Gualtieri.

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