Durante il G7 sulla Disabilità in Umbria (tenutosi in ottobre), Antonio Guidi, responsabile del dipartimento di Disabilità ed Equità sociale di Fdi ed ex ministro della Famiglia, ha lanciato un appello a livello internazionale per superare le barriere, fisiche e culturali, che limitano l’inclusività. “È un appello all’azione per superare le limitazioni fisiche e culturali, trasformando le barriere in ponti,” ha dichiarato Guidi, sottolineando l’importanza di questo evento, definito come “storico” dal ministro della Disabilità, Alessandra Locatelli.
L’intervento di Guidi, riportato sul sito SostenibileOggi.it, evidenzia come il G7 sulla disabilità e l’inclusione rappresenti un’opportunità straordinaria per mettere al centro del dibattito globale le questioni dell’accessibilità e dell’inclusione. “Scegliere un contesto naturalmente con barriere architettoniche come la città di Assisi non è solo virtuosamente provocatorio, ma amplifica la nostra responsabilità collettiva di affrontare queste sfide,” ha aggiunto il senatore. Secondo Guidi, questa scelta simbolica dimostra l’impegno concreto dei Paesi partecipanti nel fare i conti con le problematiche reali legate all’accessibilità.
Un incontro internazionale per l’inclusione e l’accessibilità
Il G7 in Umbria ha riunito rappresentanti internazionali per discutere strategie condivise e piani concreti per la rimozione delle barriere architettoniche. Guidi ha parlato dell’importanza di creare una “contaminazione planetaria positiva” attraverso il dialogo e la condivisione delle esperienze. “Riconoscendo le somiglianze nelle nostre lotte e nei nostri successi, possiamo creare un autentico senso di appartenenza,” ha spiegato, sottolineando come il confronto internazionale possa portare a soluzioni innovative e concrete.
L’incontro, quindi, non si limita a essere un momento di riflessione, ma diventa un vero e proprio “appello all’azione per superare le limitazioni fisiche e culturali, trasformando le barriere in ponti.” Guidi ha invitato i partecipanti a “pensare d’ora in poi senza barriere,” un messaggio che risuona con forza e che ha trovato grande eco anche nelle parole degli altri rappresentanti internazionali presenti all’evento.
Le barriere architettoniche e i limiti delle iniziative
Anche nel contesto nazionale, Guidi ha più volte richiamato l’attenzione sul tema delle barriere architettoniche. In un’altra recente intervista a SostenibileOggi, ha evidenziato come il mancato abbattimento di queste barriere rappresenti una violazione dei diritti fondamentali delle persone con disabilità.
L’insediamento del “Tavolo Tecnico” sui Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato un primo passo per affrontare questo problema su scala nazionale. Pur apprezzando l’iniziativa, Guidi ne sottolinea i limiti: “Si tratta di un’iniziativa di nicchia, e proprio per questo motivo evidenzia una realtà amara: il ritardo secolare con cui affrontiamo il tema delle barriere architettoniche e sensoriali.”
Secondo Guidi, il PEBA rappresenta uno strumento essenziale per monitorare e rimuovere le barriere architettoniche nei comuni italiani, ma l’efficacia dell’iniziativa dipenderà dalla capacità di agire in modo tempestivo e capillare. “È fondamentale iniziare immediatamente a progettare senza barriere, senza compiacersi di piccoli recuperi,” ha affermato Guidi, riferendosi alla necessità di superare soluzioni parziali e di abbracciare un cambiamento sistemico.
Un cambiamento necessario per le prossime generazioni
La posizione di Guidi è chiara: l’Italia deve recuperare il ritardo e assicurarsi che le prossime generazioni non ereditino lo stesso “debito di giustizia e uguaglianza” di cui ancora soffrono molte persone con disabilità. “Ogni ritardo, ogni barriera non rimossa, ha sottratto migliaia di ore preziose alle persone con disabilità,” ha dichiarato, denunciando come il prezzo pagato da queste persone sia spesso invisibile, ma pesantissimo in termini di tempo, energia e benessere psicologico.
“Dobbiamo agire subito, affinché le prossime generazioni non vadano ad ereditare questo stesso debito di giustizia e uguaglianza,” conclude Guidi, invitando le istituzioni e la popolazione a sostenere una progettazione realmente inclusiva e accessibile.
La sensibilizzazione sul tema
Con queste interviste, SostenibileOggi conferma il proprio impegno nel sensibilizzare il pubblico su tematiche cruciali come la disabilità, l’accessibilità e l’inclusività. L’intervista di Guidi, in particolare, offre una prospettiva profonda sulla necessità di costruire una società senza barriere, dove ogni cittadino possa muoversi liberamente e con dignità.
L’impegno di SostenibileOggi si estende oltre i confini dell’informazione, puntando a creare una coscienza collettiva e a stimolare il dibattito. Attraverso approfondimenti e interviste come queste, riportate anche sui canali social del sito, SostenibileOggi contribuisce a diffondere una cultura della responsabilità e dell’inclusività, offrendo uno spazio per riflettere e agire sui temi della sostenibilità, della disabilità e molti altri.