L’Adige restituisce il corpo del padre di Benno
Il cadavere rinvenuto nell’Adige è di Peter Neumair, ormai se ne ha conferma. L’orologio che aveva al polso ha permesso al legale della figlia Madè, cui era toccato il drammatico compito del riconoscimento del corpo della madre, di confermarlo. L’identificazione è avvenuta inoltre tramite alcuni effetti personali trovati sul corpo. L’esame del Dna ne aggiungerà certezza scientifica definitiva. Il corpo, in acqua da mesi, era in avanzato stato di decomposizione.
A confermare a mezzo stampa che il corpo appartiene a Peter Neumair è stato anche l’avvocato Carlo Bertracchi, legale di Madè Neumair, sorella di Benno.
Benno Neumair padre: come è avvenuto il ritrovamento del corpo
Il cadavere, secondo quanto si apprende, sarebbe stato notato emergere dalle acque dell’Adige da un ragazzo che stava passeggiando con il suo cane lungo il fiume, nei pressi del museo di Scienze Muse. Il giovane ha subito lanciato l’allarme, e sono giunti presto in loco i vigili del fuoco e la squadra mobile. Il fatto è avvenuto la mattina dello scorso 27 aprile, in provincia di Trento, in un tratto dell’Adige affiancato da una pista ciclabile.
Il cadavere della madre di Benno, Laura Perselli, era stato invece recuperato dall’Adige il 4 febbraio scorso, poche settimane dopo il delitto.
La reazione di Benno Neumair: «Sono sollevato»
“Sono sollevato”, avrebbe detto Benno, uscito nei giorni scorsi dalla cella di isolamento dove è rimasto, nel carcere di Bolzano, dal 29 gennaio scorso giorno del suo arresto seguito alla confessione del duplice delitto. Quando il suo avvocato Flavio Moccia gli ha comunicato che le forze dell’ordine avevano recuperato il cadavere del padre nelle acque dell’Adige, Benno avrebbe così commentato: “Nella tragedia, finalmente una bella notizia. Ho vissuto mesi di angoscia, ora sì, sono sollevato”.
“Sono stati mesi difficili, non capivo come non fosse stato ancora trovato. Ora mi auguro che attraverso l’indagine cadaverica siano confermate le circostanze sulle modalità che ho già espresso. Nella tragedia, almeno, un fattore positivo”.
L’autopsia dirà se la versione di Benno è stata sincera
Sarà ora l’esame autoptico a rivelare se la versione dei fatti fornita da Benno, circa la dinamica omicidiaria, sia stata veritiera, completa, esaustiva. Lui ha parlato di strangolamenti ma i modi e i tempi dei delitti mancano ancora di una completa ricostruzione.
“Tanti commentatori inconsulti hanno anche ipotizzato addirittura che ci fosse una ulteriore menzogna del mio assistito anche su questa particolarità. Per noi, dunque, finalmente un po’ di sollievo contro queste prospettive davvero ingiuste e scorrette”. Queste le parole dell’avvocato Moccia, che difende Benno Neumair. Potrebbe interessarti anche —> Benno Neumair i dettagli sconvolgenti delle sue confessioni: adesso è tutto pubblico