Benno Neumair perizia psichiatrica: il 30enne reo confesso dell’omicidio dei genitori sarebbe affetto da seminfermità mentale. Quando ha strangolato il padre Peter, non era lucido. Quello della madre Laura Perselli, invece, sarebbe stato un delitto d’impeto. Uccisa nelle medesime modalità, una volta rincasata, per lucida volontà del figlio che quando l’ha sentita entrare ha deciso di toglierle la vita.
Benno Neumair seminfermo di mente quando ha ucciso il padre Peter
Conclusione alla quale sono giunti i periti incaricati dal giudice di analizzare la salute mentale dell’indagato, autore del duplice efferato delitto del padre e della madre avvenuto nella loro abitazione sita a Bolzano in via Castel Roncolo, la sera del 4 gennaio 2021. Il 30enne soffrirebbe – spiegano gli esperti – di un disturbo narcisistico e sociopatico e avrebbe reagito in modo aggressivo a un litigio con il padre. L’ennesimo, a detta del reo confesso, che non andava d’accordo con i genitori per questioni economiche e inerenti al suo stile di vita, foriere di continui dissapori quotidiani tra loro.
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Il contenuto della perizia, depositata venerdì 9 luglio, sarà analizzato dal Gip Carla Scheidle, e discusso nell’udienza del 20 luglio prossimo. Benno Neumair sarebbe dunque da considerarsi seminfermo di mente, ma solo in relazione al primo omicidio, quello del padre Peter.
L’esito della succitata perizia psichiatrica non trova d’accordo i consulenti della Procura e della parte civile, convinti della piena imputabilità del 30enne per entrambi gli omicidi. Tuttavia il referto medico potrebbe risultare importante a processo, in quanto strumento utile alla difesa per far evitare a Benno la condanna all’ergastolo ottenendo il rito abbreviato.
Benno Neumair affetto da disturbo narcisistico e sociopatico
I tre esperti che hanno esaminato la mente di Benno Neumair, lo psichiatra trentino Eraldo Mancioppi, lo psicologo padovano Marco Samory e la criminologa Isabella Merzagora, hanno riconosciuto una debole capacità di volere, nell’omicidio di Peter. Benno infatti sarebbe affetto da un disturbo narcisistico e sociopatico della personalità. Per questo motivo avrebbe reagito in maniera spropositata alla lite con il padre. Situazione da lui percepita come opprimente, insopportabile, schiacciante.
Secondo i consulenti di parte civile invece Benno sarebbe sempre stato in grado di intendere e di volere. A detta loro, l’innegabile disturbo di personalità narcisistico di Benno non avrebbe affatto inficiato la lucida e piena a capacità di volere al momento di entrambi i delitti. A maggior ragione le azioni del giovane nella fase successiva al duplice omicidio, di pianificato occultamento dei cadaveri e mero depistaggio. (Continua a leggere dopo la foto)
Il racconto di Benno è veritiero? Ancora molti i dubbi da fugare
Benno infatti dopo i delitti ha occultato i cadaveri dei genitori gettandoli nel fiume Adige dal ponte Ischia Frizzi. Ritrovati, rispettivamente, il 27 aprile e il 6 febbraio scorsi.
Da verificare anche la totale attendibilità del racconto di Benno circa il litigio con il padre causa scatenante del delitto. «In sé la seminfermità non consente di parlare di non imputabilità. Ma nel caso particolare, al momento dell’omicidio del padre i periti del giudice sostengono che ci sia stato un elemento “attivatore” di questo disturbo, in senso aggressivo. Elemento dato dal padre che, in base al racconto di Benno, lo avrebbe svegliato di soprassalto, incalzandolo e chiedendogli dei soldi».
A dirlo è Carlo Bertacchi, avvocato di Madè Neumair, sorella di Benno. «Ma questo, appunto, è quello che ha raccontato Benno – aggiunge – che in un’altra parte della perizia viene definito un mentitore seriale, una persona che vive nella menzogna, parte integrante del suo tratto narcisistico». Antitetica la lettura della difesa che sostiene la piena attendibilità della ricostruzione dei fatti fornita dal 30enne ai carabinieri il giorno dopo il delitto. Potrebbe interessarti anche —> Ritrovato il corpo di Peter Neumair nell’Adige, il commento di Benno: «Sono sollevato»