Benno Neumair, la sorella Madè parla dopo la confessione: «È un’ulteriore svolta che forse faciliterà il nostro percorso in quello che fino a ieri vedevo davanti a me come un processo puramente indiziario». La donna, che fa il medico a Monaco di Baviera, non crede alla ricostruzione sommaria fornita dal fratello agli inquirenti su quanto accaduto a Bolzano.
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Benno Neumair, parla la sorella Madè: «Da subito ho capito che era stato lui»
Madè Neumair non crede al fratello Benno, che ha confessato ieri di aver assassinato i genitori, Peter Neumair e Laura Perselli. «Il fatto che lui abbia ucciso a sangue freddo la mia mamma, il mio papà la sera del 4 gennaio per me è stato violentemente e dolorosamente evidente fin dal primo pomeriggio del 5 gennaio. Come sanno gli inquirenti e le persone a me più care. Pensando alle prime settimane seguenti all’accaduto, stento a credere come io sia riuscita a mantenere la calma e la concentrazione nel trambusto e nel dolore più annientante. Vivendo nella paura che la verità non venisse mai alla luce», ha scritto in una lettera Madè Neumair.
«Ho sentito i miei genitori vicinissimi ogni giorno, mi hanno dato la forza di alzarmi ogni volta la mattina. Mi stanno continuando a dare tutto quello che mi hanno sempre dato nel modo più puro. Ho vissuto i primi giorni con le immagini in televisione di un Benno a braccia larghe che si appoggiava alla balaustra della terrazza dei miei genitori. Scrutando arrogantemente in basso verso i giornalisti e i carabinieri. Poco dopo lamentandosi con me al telefono su quanto fosse nauseato e irritato da tutte le ‘strane domande’. Sentendo nelle varie interviste la sua voce gelida fabbricare spontanee teorie depistanti e palesi menzogne», ha dichiarato la donna.
«Negazione e rimozione mi appaiono ben poco compatibili con l’intensa attività di mio fratello di depistare»
«Non credo a un sentimento di pentimento da parte di Benno e ci vuole ben poco a capire che la sua confessione, resa immediatamente dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una delle sue due vittime che presentava ovvi segni di violenza, fosse a quel punto un passo dovuto al quadro indiziario a suo carico. E non l’effetto di una dissoluzione di schianto, di tutte le difese di negazione e di rimozione, attuate nelle settimane successive ai fatti. Negazione e rimozione mi appaiono ben poco compatibili con l’intensa attività di mio fratello di depistare e inquinare in maniera calcolata e lucida le prove a suo carico», ha scritto nella lettera Madè Neumair. E ancora: «Il 4 gennaio ho provato sulla mia pelle che il bene non sempre vince il male che l’amore di una mamma e di un papà non può non bastare, che le parole giuste spesso non ci sono, che nessuna possibile condanna potrà mai compensare quello che in poche ore mi è stato tolto a mani nude».
«Credo però ancora fermamente che la verità possa e debba vincere. Il mio cuore in questo momento è colmo dell’amore che sento fortemente per i miei genitori, della gratitudine nei confronti dell’Arma, degli inquirenti e dei miei legali, della vicinanza che sento per la mia famiglia da parte di un mondo intero, del bene e della luce che riesco a vedere nonostante tutto nella mia vita, ‘della vita che vuole la vita’, come diceva sempre mia mamma», ha concluso la giovane. Leggi anche —> Benno Neumair confessa l’omicidio: “La solita lite per soldi, poi ho strangolato papà”