Il vero protagonista della giornata di ieri a Roma, alla vigilia del G20, è stato Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti ha incontrato il Capo dello Stato Sergio Mattarella, il premier Mario Draghi e Papa Francesco. Il colloquio, come si apprende in una nota di Palazzo Chigi, tra Draghi e Biden, durato poco più di un’ora, “si è incentrato sull’eccellente cooperazione fra la presidenza italiana del G20 e gli Usa nella gestione delle più importanti sfide globali: la lotta alla pandemia, il contrasto ai cambiamenti climatici, il rilancio dell’economia, il rafforzamento del sistema multilaterale basato sulle regole”. Tanti gli elogi del presidente Usa all’indirizzo dell’ex numero uno della Bce.
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G20 Roma, Biden e la battuta brutale “Hell of a job”, cosa ha detto davvero a Draghi
«Stai facendo un lavoro eccezionale (letteralmente un informale ‘hell of a job’, ndr) qui!». Così Joe Biden durante l’incontro con il premier Mario Draghi a Roma, alla vigilia dell’attesissimo G20. Sono stati veramente tanti i complimenti al presidente del consiglio italiano per come sta gestendo la situazione nel nostro Paese. Anche se la traduzione diffusa dagli uffici stampa non restituisce la reale espressione a cui ha fatto ricorso l’inquilino della Casa Bianca. Si tratta di una battuta molto più colorita di quel che sembra, a tratti anche brutale. Il già citato “hell of a job” può essere reso con “lavoro infernale”, ma è molto di più. Sottintende le difficoltà, le decisioni dure da prendere. Probabilmente Biden si riferiva alla campagna vaccinale, ai no Green Pass, ma anche alla manovra finanziaria, che hanno destato parecchi malumori. Un’espressione quella del presidente americano che stringe però di fatto l’operato del presidente del consiglio italiano, che in occasione dell’intitolazione dell’Aula Magna della Bologna Business School all’amico e mentore Beniamino Andreatta, aveva detto citando l’economista scomparso: «Bisogna prendere decisioni necessarie anche quando impopolari, le cose vanno fatte perché si devono fare, non per avere un risultato immediato». Che in sostanza significa «dire molti no e pochi sì, per evitare che tutto sia travolto nella irresponsabilità», le parole di Draghi.
«Dobbiamo dimostrare che le democrazie possono funzionare e che possiamo produrre un nuovo modello economico»
Per capire al meglio però il contesto della visita di Biden a Draghi si può far ricorso all’interessante articolo di Viviana Mazza uscito su «Il Corriere della Sera»: «In questi quattro mesi da quel suo primo viaggio all’estero da presidente, gli alleati europei hanno visto la popolarità di Biden scendere in patria, le divisioni nel suo partito far vacillare il piano su spesa pubblica e clima, il ritiro caotico dall’Afghanistan mettere in dubbio la sua visione internazionale. Se nelle conferenze stampa in agosto Biden aveva rifiutato anche solo di ammettere che ci fossero state critiche da parte degli europei, in questa giornata di bilaterali che hanno visto il gigantesco corteo presidenziale di 85 veicoli sfilare nelle strade della capitale alla vigilia del summit del G20, è stato evidente invece lo sforzo diplomatico per mostrare che l’America ha bisogno dell’amicizia dell’Europa e punta sul legame transatlantico». Biden durante il faccia a faccia con Draghi ha chiarito: «Dobbiamo dimostrare che le democrazie possono funzionare e che possiamo produrre un nuovo modello economico. E tu lo stai facendo». «Grazie per il tuo sostegno alla nostra presidenza del G20 e per la tua determinazione nell’affrontare la transizione ecologica», la replica pronta di Draghi, stando ad indiscrezioni arrivate da Palazzo Chigi. Leggi anche l’articolo —> G20 Roma cos’è, programma: tutto quello che c’è da sapere
(Foto Sito Ufficiale Palazzo Chigi)