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Bologna, arresti per droga nell’appartamento al Pilastro dove Salvini citofonò: “Il tempo è galantuomo”

27/01/2021 14:44 - Aggiornamento 27/01/2021 14:49

Sono finiti in manette i genitori del ragazzo diciassettenne che Matteo Salvini aveva accusato di spacciare, suonando al suo citofono di casa. Il blitz è avvenuto ieri pomeriggio, in seguito alla regolare attività di controllo dell’Arma dei Carabinieri. Lei, italiana nata in Svizzera di 58 anni, è agli arresti domiciliari. Lui, tunisino di 59 anni, è in cella in attesa di convalida.

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salvini al pilastro

Due arresti per droga

Ieri pomeriggio, 26 gennaio 2021, i Carabinieri hanno portato a termine un blitz antidroga concluso con l’arresto di due persone. I Carabinieri stavano eseguendo un servizio antidroga in un parco del Pilastro di Bologna. Un uomo di 39 anni ha attirato i sospetti degli agenti poiché guidava l’auto a passo d’uomo e, dopo aver fermato il veicolo, è sceso per andare a citofonare al portone di un palazzo. L’uomo è entrato, per poi uscire una decina di minuti dopo. Quando i militari si sono avvicinati per controllarlo, il trentanovenne ha ammesso di essere in possesso di due dosi di cocaina.

Gli agenti dei Carabinieri hanno quindi proceduto alla perquisizione dell’appartamento Acer in uso alla coppia. Anche con l’ausilio dell’unità cinofila, i militari hanno trovato 380 grammi di hashish, 170 grammi di marijuana e 13 grammi di coca. Sono stati inoltre rinvenuti nell’appartamento un caricatore con 6 proiettili calibro 9 e altri 8 proiettili, calibro 9 e 22, oltre a 50 colpi a salve, un taser e 340 euro in banconote false e 925 euro autentici. Il materiale rinvenuto ha fatto scattare l’arresto per spaccio, oltre alla denuncia per porto d’armi e spendita di banconote false.

Salvini al Pilastro: “Scusi, lei spaccia?”

Proprio un anno fa, il 21 gennaio 2020, Salvini aveva citofonato nello stesso appartamento, indicato da una residente del luogo come abitazione di spacciatori. Accompagnato dalle telecamere, nel contesto della campagna elettorale per la candidata leghista Borgonzoni, il leader del Carroccio aveva suonato il campanello dell’appartamento. Aveva domandato “Scusi, lei spaccia?”, accusando il tunisino allora minorenne figlio della coppia arrestata ieri. Il gesto scatenò polemiche che coinvolsero anche l’ambasciata tunisina. Matteo Salvini ha commentato con un tweet “Il tempo è galantuomo. La droga fa male”.


Il comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna, il colonnello Pierluigi Solazzo, ha voluto precisare che il blitz eseguito dall’arma non è in alcun modo collegato all’attività del leader leghista. Si è trattato di una “attività occasionale”, non mirata, “nell’ambito dell’abituale controllo del territorio”. >> Tutte le news