Bonus partite Iva e autonomi ultimi aggiornamenti – 8 maggio 2020. Con il decreto di fine marzo i lavoratori autonomi e i professionisti hanno ricevuto un bonus di 600 euro. Con l’arrivo della nuova delibera, in arrivo nei prossimi giorni, quella cifra potrebbe lievitare fino a mille per alcune categorie di lavoratori. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, cambieranno i criteri di accesso: si seguirà un altro meccanismo. Con il Cura Italia, a marzo, il governo ha stanziato 600 euro per autonomi e partite Iva. A maggio però, l’indennità dovrebbe salire a 1.000 euro, anche se verranno aggiunti dei criteri di accesso. I beneficiari dovranno dimostrare di aver perso il 33% del loro fatturato nel periodo del lockdown del paese.
Bonus Partite Iva maggio 2020 novità, da 600 a 1000 euro: come ottenerlo e requisiti
I lavoratori autonomi e i professionisti dovranno presentare domanda all’Inps, in cui si attesti la perdita del 33% del fatturato a causa dell’emergenza Covid-19, mediante un’autocertificazione. L’Inps comunicherà all’Agenzia delle Entrate i dati identificativi dei soggetti. Toccherà all’agenzia verificare se la richiesta è conferme e se ci sono i requisiti; poi l’ente dovrà inoltrarla all’Inps, che, fatti i dovuti accertamenti, erogherà il bonus. L’indennità di 600 euro toccherà, come riferisce ‘Il Mattino’, ai lavoratori dipendenti e autonomi (non titolari di pensione) che in conseguenza al Coronavirus hanno smesso, ridotto o sospeso la loro attività. Tra questi i lavoratori stagionali (non però quelli del turismo) che hanno cessato l’attività tra gennaio 2019 e gennaio 2020 con almeno 30 giornate lavorate. Inclusi anche i lavoratori intermittenti che abbiano lavorato per almeno 30 giorni nello stesso periodo. Parimenti i lavoratori autonomi (non partite Iva), titolari di contratti autonomi occasionali tra il 1 gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020, e iscritti a quest’ultima data alla Gestione separata. Gli incaricati alle vendite a domicilio con reddito del 2019 superiore a 5mila euro, titolari di partita Iva e iscritti alla Gestione separata alla data del 23 febbraio.
Chi potrà accedere all’indennità di mille euro?
Potranno accedere all’indennità di mille euro invece i liberi professionisti con partita Iva attiva iscritti alla Gestione separata Inps che abbiano avuto una comprovata riduzione del 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. I lavoratori titolari di rapporti di co.co.co (iscritti alla Gestione separata) la cui durata non si protrae più in là del 31 dicembre 2020 o che abbiano cessato il rapporto di lavoro. Anche i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni separati dell’Ago che abbiano sospeso o cessato la propria attività o subìto una riduzione di almeno il 33% del fatturato. E ancora i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro tra il 1 gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto. Infine i lavoratori in somministrazione impiegati presso imprese del settore del turismo che abbiano smesso di lavorare tra il gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020.
Bonus Partita Iva maggio 2020: come calcolare la riduzione del fatturato
Come si calcola la riduzione del giro d’affari? Il Bonus Partita IVA e Lavoratori Autonomi erogato dall’INPS spetterà, come abbiamo detto, a tutti coloro che abbiano subito una perdita del 33% di fatturato a seguito dell’emergenza Covid-19. Per quantificare la perdita di fatturato subita dal lockdown, il reddito viene calcolato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute, comprese le quote di ammortamento. L’Inps accoglierà la domanda da parte del soggetto titolare di Partita IVA, per poi comunicarla all’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima, a seguito del controllo, farà sapere all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale l’esito dei riscontri ottenuti. leggi anche l’articolo —> Bonus partite Iva aprile e maggio: tutto quello che c’è da sapere