“Brave ragazze” va in onda stasera, 13 dicembre 2020 alle 21:25 su Rai1. La divertentissima commedia del 2019 racconta di quattro donne che, alla fine degli anni ’80, decidono di svaligiare una banca per far fronte alle difficoltà economiche. Il film, con un cast eccezionale al femminile con Serena Rossi, Ilenia Pastorelli, Ambra Angiolini e Silvia D’Amico, sotto la regia di Michela Andreozzi e dalla sceneggiatura di Alberto Manni, si rivela scoppiettante.
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Brave ragazze: trama e cast
Quattro donne di Gaeta, nei primi anni ’80, provano a cambiare il corso delle loro vite armate di bigodini e pistole. Anna è una ragazza madre, due figli da mantenere e nessun lavoro stabile. Maria è una timida devota alla Vergine, vittima di un marito violento. Chicca e Caterina, sorelle di indole opposta, sognano un futuro migliore, lontano da Gaeta. Col coraggio di chi ha poco da perdere, queste quattro coraggiose donne in crisi decidono di travestirsi da uomini e svaligiare la banca del paese, per riprendersi ciò di cui la società ha privato loro: denaro e indipendenza. Ma è solo l’inizio di una serie di azioni spericolate. Sul caso è chiamato ad indagare il commissario Morandi, un vortice destinato a stravolgere per sempre il destino di quattro “brave ragazze”.
Ambra Angiolini è Anna e Serena Rossi interpreta Maria. Le sorelle Chicca e Caterina sono interpretate rispettivamente da Ilenia Pastorelli e Silvia D’Amico. L’attore scelto da Michela Andreozzi per interpretare il ruolo del commissario Morandi è l’amatissimo Luca Argentero. Anche la registra Michela Andreozzi si ritaglia la parte dell’agente di polizia, con uno spiccato accento veneto.
Curiosità su “Brave ragazze”
Il film di Michela Andreozzi è ispirato a una storia vera accaduta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Una storia, come comunica il film, di liberazione e indipendenza, in una società che opprime le donne attraverso la dipendenza economica. Le cinque ragazze della zona di Avignone si chiamavano Laurence, Hélène, Carole, Fatija e Malika, e tra il 1989 e il 1992 misero a segno sei rapine di banche in tutta la regione della Vaucluse. La storia delle “mamans braqueuses”, le mamme rapinatrici, venne raccontata dai media. Il processo divenne il “procès des Amazones”, e divise l’opinione pubblica tra chi vedeva nell’evento una gloriosa rivendicazione di indipendenza e chi invece un semplice crimine.
“Quando sono venuta a conoscenza di questa vicenda, ho pensato immediatamente che apparteneva al mondo del cinema. C’erano la storia, l’urgenza, il tema sociale; c’erano il travestimento e l’azione, la paura e il dubbio, c’erano l’inadeguatezza e la riscossa, la commedia e il dramma, gli abusi e la vendetta, la donna di ieri che è ancora – purtroppo – quella di oggi”. Così la regista Andreozzi, che non è stata l’unica a captare il potenziale della storia. Nel 2018 la storia delle “mamans braqueuses” è diventata la serie “Good girls” di Jenna Bans, disponibile su Netflix. Del 1998, invece, è “Que personne ne bouge!” (Che nessuno si muova!), di Solveig Anspach, che offre una prospettiva più diretta e interessante sulla vicenda. >> Tutte le notizie di spettacolo