«Noi siamo sempre stati favorevoli alla prudenza ma anche alla ripartenza, per questo l’8 settembre partiremo con il ministro dell’istruzione, Lucia Azzolina», così Bruno Vespa ha presentato la nuova edizione di Porta a Porta, che tornerà in seconda serata su Rai Uno oggi. «L’apertura della scuola è sacrosanta», ha sottolineato il conduttore e giornalista. Ampio spazio nella seconda parte del programma, che taglia quest’anno il traguardo importante dei 25 anni, ai vaccini. Tra gli ospiti anche Piero Di Lorenzo, il presidente di Irbm.
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Bruno Vespa oggi riparte ‘Porta a porta’, ospite Lucia Azzolina: «C’è una cosa che mi secca…»
«Con il virus stiamo molto attenti anche in famiglia senza nessun tipo di isterismo. Le regole sono sempre le stesse. Mascherine lavarsi le mani, distanziamento. Ecco perché mi secco quando mi danno la mano, è un’abitudine che spero riprenderemo ma oggi è inopportuna», ha dichiarato Bruno Vespa. Poi questi ha aggiunto: «La situazione economica per la pandemia è drammatica. Spero che il governo sappia spendere i soldi al meglio. Sono abbastanza preoccupato per lo smart working, una riunione in presenza è un’altra cosa, non si può lavorare al meglio a distanza. Poi un imprenditore mi ha detto: ‘Sai che mi sto accorgendo che forse siamo troppi’?. E poi lo smart working ha ucciso l’economia di vicinato, il bar, il parrucchiere, i negozi, Mi auguro che si torni alla normalità, noi tifiamo per la ripresa perché andiamo verso al deficit a una cifra, come ha detto il ministro dell’Economia Gualtieri, stiamo un po’ meglio di Spagna e Francia».
Alla larga dalle fake news: «Sono ancora innamorato di questo mestiere, la meraviglia è intatta»
Bruno Vespa a ‘Porta a Porta’ si tiene alla larga dalle bufale che circolano online: «Si può fare del bene col nostro lavoro ma le fake news sono pericolosissime. Sarò un caso clinico ma sono ancora innamorato di questo mestiere, la meraviglia è intatta. Questa estate sono andato a Codogno, a Nembro a Alzano a parlare con le persone, vedere con i miei occhi. Sconvolgente. La fustrazione è non sapere raccontare queste persone, la loro esperienza. Ci rendiamo conto di cosa è successo? Per cui quando vedo in giro i negazionisti diciamo che mi dispiace». Leggi anche l’articolo —> Bruno Vespa confessa sogno erotico: «All’epoca era la cosa più osé, avevo solo 13 anni»