Succede a Campobello di Mazara stupro di gruppo verso una 18enne. I fatti risalgono alla notte tra il 6 e il 7 febbraio 2021. I carabinieri hanno arrestato i quattro responsabili lo scorso giovedì 29 aprile. Due di loro sono in carcere, gli altri due agli arresti domiciliari. Un altro giovane sarebbe coinvolto: non avrebbe partecipato alla violenza, ma, secondo gli inquirenti, non sarebbe intervenuto per fermarla. Subito dopo che la ragazza ha denunciato la vicenda, il padre ha dato la sua versione dell’accaduto ai carabinieri. Non ha difeso la figlia ma i ragazzi, a suo giudizio “brave persone”.
Campobello di Mazara stupro di gruppo: la denuncia
La ragazza ha denunciato lo stupro ai carabinieri il giorno dopo la vicenda. Si è presentata in caserma con il fratello e ha raccontato l’accaduto. “Il ragazzo ha chiamato gli amici. Lui mi ha bloccato. non riuscivo a divincolarmi dalla presa. Ho iniziato a gridare a squarciagola disperatamente perdendo anche la voce”. La 18enne per cercare di liberarsi ha battuto la testa contro il muro. Per liberarsi dalla presa dei suoi aggressori si è procurata graffi e i lividi sulle braccia.
La ragazza era stata ingannata dai giovani. Loro le avevano proposto di partecipare ad una festa e poi ne hanno approfittato di lei. Adesso i quattro aggressori sono in manette con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata.
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Campobello di Mazara stupro di gruppo: parla il padre della ragazza
Subito dopo la ragazza, in caserma si presenta suo padre, accompagnato dagli accusati. L’uomo non ha rivelato di avere dubbi sulla vicenda e ha preso le difese dei giovani. “Mia figlia vi ha raccontato dei fatti non veri, era ubriaca e quindi non era in grado di capire ciò che stava accadendo”. Così avrebbe detto secondo quanto riportato da Repubblica. “Questi sono dei bravi ragazzi, le ferite che mia figlia ha alle braccia sono dovute al fatto che i suoi amici tentavano di riportarla a casa, ma lei era ubriaca e faceva resistenza”.
Tuttavia i carabinieri hanno in mano le prove dello stupro: i cellulari dei ragazzi e i rilievi nella villetta rivelano che la versione della ragazza è quella vera. Le prove sono schiaccianti e subito sono scattati gli arresti. Il comandante dei carabinieri della compagnia di Mazara del Vallo Domenico Testa ha fatto il punto della situazione. “Attendiamo ancora una relazione dettagliata su quanto abbiamo trovato nei cellulari – dice il comandante dei carabinieri della compagnia di Mazara del Vallo Domenico Testa – In questi mesi le indagini non si sono mai fermate. Abbiamo sentito a sommarie informazioni tante persone che fanno parte della rete relazionale della ragazza, e anche gli indagati. Abbiamo utilizzato nelle indagini anche delle attività tecniche che ci hanno consentito di raccogliere un quadro indiziario chiaro che ha consentito al gip di emettere i provvedimenti cautelari”.>>Leggi anche: Trapani, 18enne violentata da un gruppo di ragazzi: 4 arresti