Caos procure, clima teso oggi alla Camera prima del voto sul decreto legge relativo a intercettazioni, scarcerazioni e app Immuni. A innescare lo scontro l’intervento di Vittorio Sgarbi contro la magistratura e per chiedere una commissione d’inchiesta. Parole che hanno suscitato reazioni di esponenti di vari Gruppi, a cominciare da Giusi Bartolozzi di Forza Italia e la successiva veemente replica del critico d’arte.
Caos Procure, Vittorio Sgarbi insulta la forzista Bartolozzi e viene espulso
Dopo la richiesta, a gran voce, di una commissione d’inchiesta che indaghi sulle commistioni e e rapporti opachi tra politica e magistratura Vittorio Sgarbi ha incalzato ancora l’aula. Il critico d’arte ed ex deputato di FI ha lanciato altri strali, che hanno portato la vicepresidente Mara Carfagna, presidente di turno dell’assemblea, dopo vari richiami, ad espellerlo dall’aula di Montecitorio.
Mara Carfagna, in particolare, ha stigmatizzato le parole pronunciate da Vittorio Sgarbi contro la deputata forzista Giusi Bartolozzi e contro lei stessa, parole definite “inaccettabili” perché offensive per tutte le donne. Altri deputati hanno quindi espresso solidarietà a Bartolozzi e chiesto provvedimenti disciplinari nei riguardi di Sgarbi.
“Le chiedo di allontanarsi dall’aula – ha detto la vicepresidente della Camera – perché lei non può insultare i suoi colleghi. Non può continuare a pronunciare parolacce in questa sede, che ha rivolto anche a me. Chiedo agli assistenti parlamentari di allontanarla fuori dell’aula”. E ha aggiunto: “Deputato lei ha scambiato questa aula per uno spettacolo. Ha pronunciato parole irripetibili verso la collega Bartolozzi e verso questa presidenza. Insulti e offese verso una donna, e quest è inaccettabile, e tutta l’aula dovrebbe esprimere solidarietà”.
Intercettazioni: sì definitivo della Camera alla proroga a settembre
Dopo lo show di Sgarbi l’aula di Montecitorio, con 256 voti a favore e 159 contrari, ha approvato in via definitiva il decreto legge che proroga al prossimo primo settembre l’entrata in vigore della cosiddetta riforma Orlando sulle intercettazioni. La norma prevede il parere del Procuratore antimafia sulla concessione di permessi ed arresti domiciliari a detenuti per reati legati alla criminalità organizzata e sottoposti al
cosiddetto 41 bis. >> Tutte le notizie di politica italiana