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Carabinieri arrestati a Piacenza, trans confessa: «In caserma botte e festini pippando cocaina»

27/07/2020 17:01 - Aggiornamento 27/07/2020 17:04

Carabinieri Piacenza ultime news – Lunedì 27 luglio 2020. «Se non collabori, se non mi dai lavoro, in un modo o nell’ altro ti frego e ti mando in Brasile. Puoi anche scappare perché qui non ti faccio più mettere piede». Sono queste le minacce che il comandante della stazione Levante di Piacenza, il maresciallo Marco Orlando, avrebbe rivolto a una transessuale più volte. La persona in questione, una brasiliana da tempo nella città emiliana che ha chiesto di esser chiamata Francesca, attraverso il suo avvocato Elena Concarotti, ha presentato ai magistrati una richiesta di essere sentita come persona offesa.

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Carabinieri Piacenza

Carabinieri Piacenza arrestati, trans confessa: «In caserma botte e festini pippando cocaina»

Informatrice delle forze dell’ordine sul mondo dello spaccio da oltre 10 anni, Francesca è stata più volte aggredita e pestata con violenza da alcuni pusher, che l’avevano giudicata responsabile del loro arresto. Secondo quanto riportato da ‘La Stampa’, in un pezzo rilanciato da ‘Dagospia’, starebbero emergendo in queste ore vari particolari di feste a luci rosse e violenze che avrebbero avuto luogo nella caserma Levante. Si tratterebbe di retroscena choc che devono ancora passare al vaglio degli inquirenti. «È iniziato tutto due anni fa e siamo andati avanti fino alla scorsa estate. Grazie alla mia amica trans Nikita ho partecipato ad almeno quattro festini hard dentro la stazione di via Caccialupo. Con molta discrezione, insieme ad altre prostitute, entravamo uno alla volta, di notte: entravamo e i carabinieri ci sequestravano i cellulari per evitare di fare foto o video. A fornirci di droga era il maresciallo Orlando. La tirava fuori e la metteva su un piatto e tutti pippavamo cocaina. Mi ricordo che c’ era un sacchetto con almeno mezzo chilo di roba», questa la testimonianza di Francesca. Ma non è finita qui: la trans ha svelato anche come avvenivano gli incontri ravvicinati con i carabinieri arrestati.

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«Il maresciallo e gli altri carabinieri erano dei depravati, facevamo sesso di gruppo a go-go, fantasie erotiche spinte»

A detta di Francesca le feste hot si sarebbero svolte non soltanto in caserma. Ad organizzare le orge sarebbe stata sempre l’amica Nikita, che portava transessuali ed escort per soddisfare le richieste dei carabinieri, che erano comunque sempre in divisa. «Mi trattavano come la regina di Monaco, avevano un debole per me che batto da 20 anni. Il maresciallo e gli altri carabinieri erano dei depravati, facevamo sesso di gruppo a go-go, fantasie erotiche molto spinte e cocaina senza fine. Andavamo avanti tutta la notte fino alle prime luci dell’ alba. Per pagarci ci lasciavano prendere tutta la cocaina che volevamo dal sacchetto», ha riferito la trans. Ma anche lei è stata vittima della banda: «Una volta mi hanno fatto un dispetto e portato in giro tutta la notte per trovare i trafficanti e quando siamo tornati in caserma mi hanno minacciata e spinta fino a cadere per terra». E non sarebbe stata la sola: altre sue amiche sono state picchiate dai Carabinieri. «Mi hanno massacrata di botte, tante volte mi sono ritrovata in strada con la testa spaccata», ha concluso Francesca. leggi anche l’articolo —> Sbarchi migranti, la sindaca di Porto Empedocle: «Ne abbiamo 500 chiusi in una tensostruttura senza finestre»