Cashback annullato. È inutile, favorisce solo i benestanti, con ricadute sui meno abbienti. Appena cinque minuti sono bastati al presidente del Consiglio Mario Draghi per mettere una “pietra tombale” sulla misura del valore di 4,5 miliardi di euro voluta dal predecessore Conte. L’ex numero uno della Bce ha lasciato senza parole la ministra delle politiche giovanili Dadone.
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Cashback annullato “rischia di favorire i ricchi”: perché Draghi l’ha sospeso
Il governo ha ‘stoppato’ il Cashback, giudicandola una scelta troppo ‘onerosa’, volta a favorire solo le categorie e le aree più ricche del Paese. Per il premier Mario Draghi “la misura rischia perciò di accentuare la sperequazione tra i redditi, favorendo le famiglie più ricche, con una propensione al consumo presumibilmente più bassa, determinando un effetto moltiplicativo sul Pil non sufficientemente significativo a fronte del costo della misura”. E il M5s è insorto, ma l’economista è apparso irremovibile: “Il cashback ha un carattere regressivo ed è destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori”, ha detto Draghi, che quando vuole sa essere tagliente; ‘tranchant’, come si legge sull’Agi. La misura, secondo il presidente del Consiglio, infatti rischia di accentuare la sperequazione tra i redditi.
Non esiste alcuna obiettiva evidenza della maggiore propensione all’utilizzo dei pagamenti elettronici
La misura favorirebbe le famiglie più ricche, determinando un effetto moltiplicativo sul Pil non sufficientemente significativo a fronte del costo della misura. E non incentiva chi già usa le carte, secondo l’ex direttore della Bce. Riferiscono le stesse fonti, circa il contenuto delle considerazioni fatte da Draghi, che non esiste infatti alcuna obiettiva evidenza della maggiore propensione all’utilizzo dei pagamenti elettronici da parte degli aderenti al Programma. Quasi il 73% delle famiglie già spende tramite le carte più del plafond previsto dal provvedimento. Di conseguenza, la maggior parte potrebbe ricevere il massimo vantaggio anche senza intensificare l’uso delle carte: questa l’osservazione del premier. Draghi ha anche sottolineato come l’onerosità della misura debba essere valutata non solo in relazione ai benefici attesi, ma anche del costo e dell’attuale quadro economico, che ha visto nel corso dell’ultimo anno 335 mila nuovi nuclei familiari e oltre 1 milione di persone in più entrare in povertà assoluta. Leggi anche l’articolo —> Altra “grana” per Draghi: urgente rimediare al “disastro” diplomatico di Di Maio negli Emirati