Matteo Salvini non deve essere processato per il caso Gregoretti. La richiesta è del presidente della Giunta per le immunità del Senato, Maurizio Gasparri. “Fattispecie del tutto similari ed eventuali enfatizzazioni di aspetti secondari” che “non mutano la realtà delle cose”: così l’esponente di Forza Italia ai senatori nel testo che motiva la sua richiesta. Ma intanto PD, Italia Viva e M5S chiedono il rinvio del voto a fine mese, dopo le regionali in Emilia Romagna. Insomma, è chiaro che le questioni di diritto saranno in secondo piano: la decisione della giunta del Senato su Salvini sarà prima di tutto politica.
Caso Gregoretti, Salvini non deve essere processato: le motivazioni di Gasparri
“Si tratta in tutta evidenza di fattispecie del tutto similari ed eventuali enfatizzazioni di aspetti secondari non mutano la realtà delle cose – si legge nelle conclusioni di Gasparri in veste di presidente della Giunta per le immunità del Senato – Pertanto, per le ragioni esposte e in linea di continuità rispetto alle decisioni già assunte da questo organo in questa legislatura, si ritiene doveroso prospettare l’opportunità che la Giunta coerentemente proponga all’assemblea il diniego della richiesta di autorizzazione a procedere di cui al documento in titolo”.
Salvini, all’epoca ministro degli Interni, è accusato di sequestro di persona per aver causato il ritardo dello sbarco di 131 migranti dalla nave della guardia costiera Gregoretti. La nave restò ferma per giorni la scorsa estate nel porto siciliano di Augusta. C’è pure l’aggravante dell’abuso di ufficio perché a bordo della Gregoretti erano presenti minori. Il tribunale dei Ministri di Catania aveva dunque inoltrato al Senato la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega.
Processo a #Salvini, Pd, Iv e M5S chiedono il rinvio del voto sul caso #Gregoretti
— RadioLuiss (@RadioLuiss) January 9, 2020
Caso Gregoretti, Conte come Ponzio Pilato su Salvini a processo
Il voto della giunta al Senato è previsto per fine mese. Come si sa da tempo Salvini se la giocherà sul filo di lana: i numeri per lui sono davvero risicati, soprattutto dopo il cambio di posizione degli ex alleati del Movimento 5 Stelle. I pentastellati infatti, contrariamente a quanto fatto nella vicenda Diciotti, hanno già annunciato il voto a favore dell’autorizzazione a procedere contro Salvini. Ora bisognerà attendere le riunioni della giunta per capire le posizioni dei singoli gruppi, ma tutto lascia intendere che Salvini questa volta rischia grosso.
Intanto si registrano i primi commenti alla richiesta di Gasparri. «È evidente – dice all’AdnKronos la senatrice della Lega, Erika Stefani, membro della Giunta del Senato – che l’allora ministro dell’Interno avesse agito col coinvolgimento attivo di tutto il governo, per difendere l’interesse nazionale». E il premier Conte che dice in proposito? In un’intervista al Foglio, il presidente del Consiglio decide di non prendere posizione. “E’ difficile rispondere – afferma il premier – perché essendo presidente del Consiglio non riesco a dissociarmi da una conoscenza diretta del dossier, non posso spersonalizzarmi”. Insomma, un atteggiamento pilatesco che sicuramente farà infuriare Matteo Salvini. >> le notizie di politica italiana