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Antonio Logli oggi: il pianto disperato della figlia Alessia, nuova lettera dal carcere

04/04/2020 22:07 - Aggiornamento 05/04/2020 00:44

Antonio Logli lettera dal carcere alla redazione di Quarto Grado: a causa dell’emergenza Coronavirus da 30 giorni impossibilitato a ricevere le visite dei parenti nel penitenziario di Massa, dove è rinchiuso perché condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa, Logli esprime tutta la sua sofferenza per la situazione che sta vivendo.

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Antonio Logli racconta la sua detenzione tra biblioteca, solitudine e palestra

Nella missiva fatta recapitare al programma condotto da Gianluigi Nuzzi, Logli in riferimento al “delicato momento” che affligge l’Italia e tutto il mondo, scrive: “Ancora di più in queste delicate ore il mio pensiero va a tutta la mia famiglia, che oramai da più di un mese non posso incontrare personalmente […] Qui dentro la vita scorre come se praticamente nulla stia accadendo, anche perché al di fuori dell’attività scolastica e dei corsi di formazione e di avviamento ci è ancora consentito, nonostante le indicazioni del governo, di passeggiare all’interno del cortile e di usufruire della palestra essendo uno spazio sempre aperto, nonché l’uso della biblioteca”.

Il pianto disperato della figlia Alessia: Antonio Logli lo racconta in una lettera dal carcere

Ai detenuti del carcere sono consentite le video chiamate e Antonio Logli racconta di soffrire molto quando vede sullo schermo del pc i suoi familiari disperarsi per lui. “Naturalmente vivo questi momenti con grande preoccupazione della mia famiglia, per la quale purtroppo non posso fare niente, considerato che i miei genitori sono anziani e i miei figli sono senza madre e senza di me, e l’onere di aiutare tutti è principalmente di Sara. Sono angustiato dal fatto di non stare vicino a tutti loro”. Antonio Logli è grato alla direttrice del carcere di Massa per la sensibilità e umanità dimostrate perché “nonostante questa grave situazione consente ad ognuno di noi di poter usufruire di video chiamate che consentono anche seppur minimo contatto visivo”. Insopportabile per lui vedere “il pianto disperato di Alessia”, sua figlia.

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